FIRENZE - Pochi giorni dopo, il Rigoletto visto e ascoltato al teatro del Maggio in questa stagione 2003/2004 è ancora spettacolo da decifrare e, più che mai, da sedimentare. Quello che torna a galla, infatti, è una chiara sensazione di disomogenia che richiederebbe analisi certo più approfondita di quanto qui potrò fare. Prima ad essere chiamata in causa è la memoria che l’allestimento originale, firmato da Graham Vick con scene e costumi realizzati da Paul Brown, sollecita con fragore. Eccoci...