Corinna | Lucrezia Drei |
La Marchesa Melibea | Raffaella Lupinacci |
La Contessa di Folleville | Marina Monzó |
Madama Cortese | Francesca Sassu |
Il Cavaliere Belfiore | Xabier Anduaga |
Il Conte di Libenskof | Pietro Adaini |
Lord Sidney | Marko Mimica |
Don Profondo | Alessandro Abis |
Il Barone di Trombonok | Giovanni Romeo |
Don Alvaro | Alessio Verna |
Maddalena/Modestina | Alice Marini |
Don Luigino/Zefirino | Stefano Pisani |
Don Prudenzio | Omar Kamata |
Delia | Francesca Micarelli |
Antonio | Stefano Marchisio |
Direttore | Francesco Ommassini |
Regia | Pier Francesco Maestrini |
Scene e costumi | Alfredo Troisi |
Animazione | Joshua Held |
Orchestra coro e tecnici dell’Arena di Verona | |
Maestro del Coro | Vito Lombardi |
Che si fa quando ci si trova ad affrontare la messa in scena di un’opera che, a ben guardare, un’opera non è? Come comportarsi con dei personaggi che in fondo personaggi non sono? La risposta è semplice: ci si diverte, quanto più si può; con l’accortezza di non eccedere e nel contempo accentuando la vis comica che comunque musica e libretto contengono.
Il viaggio a Reims è la materia della quale si tratta nel caso specifico ed attuale. Celebrazione del ritorno dei Bourbon sul trono di Francia, inno alla Restaurazione post Congresso di Vienna, il Viaggio è una sorta di ode alla Grandeur alla quale tutta Europa s’inchina deferente: ciò che accade ai poveri ospiti di Madama Cortese è tutto sommato un pretesto e, per trovare una qualche valenza drammaturgica, deve necessariamente essere reinventato.
Pier Francesco Maestrini e Joshua Held, regista e disegnatore-cartoonist, reduci dalla fortunata collaborazione che aveva prodotto un delizioso Barbiere di Siviglia, confezionano uno spettacolo godibilissimo.
L’Albergo del Giglio d’Oro si trasforma nell’Albergo del Libero Scambio, che dà il titolo ad una celebre pochade di Georges Feydeau ed è teatro di sapidi intrighi amorosi. Le allusioni sessuali sono ovunque, in fondo alle terme non si va solo per passare le acque, ulteriormente esplicitate dalle irresistibili animazioni di Held che interagiscono con la regia misuratamente caricaturale di Maestrini. Melibea si dà un gran daffare con i camerieri, Alvaro e Libenskof si litigano le signore, Lord Sidney affoga le sue pene amorose nell’alcool e anche Don Profondo non si nega qualche fugace palpatina ai seni presenti in scena. Su tutto ilLeitmotiv della carrozza ribaltata, i cui pezzi, cavalli e cocchiere ciccione compresi, turbinano a più riprese sullo sfondo.
A far da contraltare al cartone animato pochi ed azzeccati elementi scenici, di Alfredo Troisi, che firma anche i bei costumi. Ci si diverte, si diceva, perché in fondo si scopre che anche una non-opera può essere efficacemente raccontata: Ronconi e Michieletto docent, e da oggi anche Maestrini e Held.
Di assoluto rilievo anche l’esecuzione musicale, che trova il suo punto più alto nella direzione di Francesco Ommassini, alla testa di un’Orchestra brillante e precisa come non mai.
Ommassini sceglie tempi non troppo serrati, mostrando di comprendere perfettamente che la rapidità non si accompagna necessariamente al brio, soprattutto in Rossini. La sua lettura è ricca di piccoli giochi dinamici, di agogiche minute, di minimi scarti di metronomo, il tutto a rendere la partitura con vividezza straordinaria, con cui va di pari passo un grande senso del teatro, palpabile anche nella costante e puntuale attenzione al palcoscenico.
Di bella omogeneità risulta anche la giovane compagnia di canto.
Su tutti la Corinna apollinea e dalla linea di canto impeccabile di Lucrezia Drei, il Libenskof squillante negli acuti e dalle agilità facili di Pietro Adaini e la splendida Marchesa Melibea di Raffaella Lupinacci, voce di seducente velluto bruno.
Francesca Sassu disegna una Madama Cortese di convincente eleganza e dotata anche di certa qual ironia, mentre Marina Monzò dà voce e corpo ad una Contessa di Folleville capricciosa quanto basta.
Molto bene fanno anche Alessandro Abis, Don Profondo di ottimo calibro, Marko Mimica, Lord Sidney autorevolmente appassionato, Xabier Anduaga, Cavaliere Belfiore dal bel fraseggio, Alessio Verna che tratteggia un Don Alvaro giustamente fumantino e Giovanni Romeo, Barone di Trombonok sicuro sia nel canto che nella recitazione.
Completano con onore il cast Omar Kamata, Don Prudenzio autoritario, Stefano Marchisio, Antonio, Stefano Pisani, Don Luigino e Zefirino, Alice Marini come Modestina e Maddalena, concludendo con Monica Micarelli, Delia.
Il Coro vestito da cartoon e preparato da Vito Lombardi si rende protagonista di una prova del tutto convincente.
Applausi convinti per tutti e tante risate a scena aperta.
(La recensione si riferisce alla recita del 23 maggio 2017)
Alessandro Cammarano