Nabucco | Leonardo Lopez Linares |
Ismaele | Enrique Ferrer |
Zaccaria | Francesco Ellero d'Artegna |
Abigaille | Maria Billeri |
Fenena | Eufemia Tufano |
Gran Sacerdote di Belo | Manrico Signorini |
Abdallo | Giorgio Trucco |
Anna | MariaLetizia Grosselli |
Direttore | Julian Kovatchev |
Regista | Gianfranco de Bosio |
Scene | Rinaldo Olivieri |
Orchestra e coro dell'Arena di Verona | |
Maestro del coro | Giovanni Andreoli |
Siamo tornati volentieri ad assistere all’ultima recita in programma, per questa stagione, del Nabucco: sicuramente una delle produzioni meglio riuscite nell’ambito di un festival areniano che si conclude con un bilancio decisamente positivo sia dal punto di vista della qualità artistica che, soprattutto, per il notevole riscontro di pubblico.
La recita, per altro purtroppo senza un grande battage, è stata doverosamente dedicata a Francesco Ellero D’Artegna in occasione dei trent’anni dal suo debutto, avvenuto nel 1981 nell’anfiteatro scaligero proprio nel ruolo di Zaccaria. Il “festeggiato” ha ripagato il pubblico con un’interpretazione di assoluto rilievo quanto a livello tecnico e partecipazione emotiva. Ci è piaciuto il suo Zaccaria più guerriero che sacerdote, animato da una sorta di barbarico fuoco che contrappone alla furia distruttrice del re assiro. La voce è morbidamente piena nel registro centrale e scende sicura sino alle estreme note dell’ottava grave, dimostrando al contempo saldezza in acuto. D’Artegna, a distanza di sei lustri dal suo primo Zaccaria, esibisce ancora la solidità del suo bagaglio tecnico, la morbida incisività del canto all’italiana, un ammirevole studio psicologico del personaggio. Il suo intenso Tu sul labbro dei veggenti colpisce per ricchezza di colori e di fraseggio.
Accanto a lui un cast che ci ha riservato piacevoli sorprese.
Maria Billeri, che ascoltavamo per la prima volta, è un' Abigaille dai consistenti mezzi vocali, padrona di una linea di canto cristallina e di un controllo sicuro dei fiati: per noi davvero una piacevole scoperta. Buona anche la caratterizzazione del ruolo, volta a metterne in luce le ansie e le contraddizioni.
Nel ruolo eponimo Leonardo Lopez Linares, vigoroso negli accenti ed al contempo capace di morbidi abbandoni meditativi.
Buona la Fenena volitiva di Eufemia Tufano, che ha risolto bene la sua Già dischiuso è il firmamento; meno positiva la prova di Enrique Ferrer, Ismaele incolore e non sempre intonatissimo.
Bene la partecipata Anna di Maria Letizia Grosselli, corretti il Gran Sacerdote di Belo di Manrico Signorini e l’Abdallo di Giorgio Trucco.
Quanto alla direzione di Julian Kovatchev, confermiamo la positiva impressione riportata precedentemente.
Positiva la prova del coro.
Successo trionfale e immancabile bis del Va’ pensiero.
Alessandro Cammarano