Voce recitante | Cristina Donadio |
Soprano | Cristina Fanelli |
Autrice del testo | Angela di Maso |
Concept | Federica Castaldo |
Direttore | Stefano Demicheli |
Talenti Vulcanici |
Tre donne napoletane risalgono fino a Utrecht a raccontare le loro storie. Portano con sé una piccola orchestra barocca, un’attrice e una cantante. Sono Andreana Basile, Giulia De Caro e Anna Maria Scarlatti, cantanti, musiciste, impresarie vissute tra Sei e Settecento, che rinascono qui nel Nord grazie a Cristina Donadio che parla per loro e a Cristina Fanelli che per loro canta. Dal Sud sono già passate, e ce ne ha parlato con la consueta competenza Bruno Tredicine proprio qui, su OperaClick . Al Nord si sono dovute adeguare, così Cristina Donadio, molto popolare in Olanda per il suo personaggio di Sciànel in Gomorra, recita il bel testo di Angela di Maso in inglese dentro una chiesa protestante tra le più spoglie. In uno spazio così incongruo ci parlerà di talento e di arte, ma anche di grandi prostitute molto abili a usare le proprie armi per ottenere potere e fama senza alcuna vergogna. Un effetto destabilizzante per uno spettacolo intelligente e originale. Anche fuori da Napoli, anche in inglese, queste tre donne così originali ed eccentriche mantengono la loro forza. Il testo di Angela di Maso regge benissimo la traduzione, la Donadio riesce a evocare la vivacità della pièce in una lingua non sua, pur dovendo rinunciare a sfumature e intonazioni partenopee mentre Cristina Fanelli, cantante/attrice in peplo e coroncina d’oro dà una lezione di recitar cantando. La sua versione del Lamento di Arianna di Claudio Monteverdi, cavallo di battaglia di Andreana Basile, è memorabile per le parole scavate nella musica come in una scultura classica, effetto aumentato dalle sue movenze iconiche, come se uscisse da un bassorilievo. Giulia De Caro, prostituta, poi cantante, poi impresaria ci arriva con le note di Pietro Andrea Ziani (1616-1684) un suo protetto, capace però di comporre un’aria come Io d’Emilia custode (dall’Annibale di Capua) che si conclude con una ciaccona memorabile. Anna Maria Scarlatti, sorella di Alessandro e di conseguenza zia di Domenico, non meno versata nella musica, viene evocata con due arie di Domenico, di cui l’ultima, Ecco o stelle (dall’Ottavia restituita al trono) è interpretata da Cristina Fanelli con eterea dolcezza.
I Talenti Vulcanici diretti da Stefano Demicheli hanno accompagnato con stile e vivacità, stando ben attenti a non coprire la voce del soprano e nel contempo ad adeguare il suono allo spazio della chiesa.
Il pubblico olandese, come sempre accorso numeroso, ha accolto lo spettacolo con calore, non risparmiando appalusi alla fine.
La recensione si riferisce al concerto del 1 settembre 2019
Daniela Goldoni