

Nel tempo silenzioso dei teatri chiusi il Municipale di Piacenza sceglie di rimanere operativo e di continuare a produrre e diffondere cultura, mantenendo la sua programmazione che viene registrata ed offerta gratuitamente sulla piattaforma regionale Opera Streaming
Particolarmente intrigante, grazie anche ad una attenta ed efficace ripresa video, lo spettacolo trasmesso domenica 15 novembre 2020.
Si tratta della prima esecuzione in tempi moderni di Aci, Galatea e Polifemo di Händel nella versione scritta per il celebre cantante castrato Francesco Bernardi detto il Senesino, con la nuova ricostruzione ed edizione critica a cura di Raffaele Pe, Luca Guglielmi e Fabrizio Longhi.
L'opera fu composta a Napoli nel 1708 dal ventitreenne Händel come serenata per il matrimonio della nipote della contessa Aurora Sanseverino, ed ebbe poi numerose versioni successive, delle quali si ricordano due esecuzioni a Napoli nel 1711 e nel 1713 in assenza del compositore. A Londra, dal 1718, verrà poi riscritta più volte con libretto in inglese e l'aggiunta di personaggi e cori.
Il lavoro di ricostruzione effettuato da Pe, Guglielmi e Longhi si basa appunto sui frammenti originali contenuti nel ms. Egerton 2953 della British Library di Londra relativamente al libretto napoletano della prima versione, ma , rispetto al 1708, con le tessiture vocali invertite per Aci e Galatea.
Dato il coinvolgimento del Senesino nell'ultima ripresa italiana del 1713 Aci passa infatti da soprano a contralto mentre il ruolo della ninfa, già contralto, viene sostenuto dal soprano bergamasco Anna Maria Strada del Po'.
"Ecologia di un amore" è il sottotitolo dello spettacolo, e infatti la storia, che è uno dei miti delle Metamorfosi di Ovidio, parla di un sentimento che per non morire si fonde con la natura che lo conserverà in eterno.
In Sicilia Galatea, ninfa figlia di Nereo, ama il pastore Aci suscitando la gelosia di Polifemo. Respinto dalla fanciulla il ciclope uccide Aci scagliandogli addosso una montagna. Galatea, disperata si rifugia nel suo mare e chiede al padre che il sangue di Aci sia trasformato in fiume, affinché il suo amato si ricongiunga a lei in un abbraccio eterno.
Le povere spoglie di Aci, ridotto in pezzi da Polifemo, saranno invece custodite dai faraglioni della baia di Aci Trezza e dai nove borghi circostanti che portano il suo nome.
Andrea Mastroni, interprete di Polifemo, è straordinario. La voce scurissima da basso profondo, unita all'ottima capacità di fraseggio, crea un personaggio fortissimo che si impone subito con potenza nell'aria di ingresso "Affanno tiranno". Espressiva e piena di morbidezze toccanti la bellissima "Non sempre, no, crudele" in cui il gigante deluso e incattivito rivela inaspettate sfumature di umanità. Sorprendente, infine, la bravura con cui risolve la difficilissima "Fra l'ombre e gli orrori": un'aria lenta, carica di pathos e con impervi salti di due ottave che l'interprete supera agevolmente grazie al perfetto controllo del suo mezzo vocale.
Incisivo e convincente, nel ruolo di Aci, il controtenore Raffaele Pe che dona all'infelice pastore il suo timbro accattivante ed omogeneo, arricchito da una estrema attenzione alla parola. Molto commovente la sua aria finale "Verso già l'alma" la cui lentezza sospesa è come il fermo immagine del suo diventare parte della natura ed evoca, per valenza espressiva, la famosa scultura Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini.
Voce luminosa e ben timbrata, stile impeccabile ed appropriatezza espressiva fanno della ninfa Galatea di Giuseppina Bridelli un personaggio forte e consapevole che sostiene, con la fermezza delle agilità dell'aria "Benché tuoni e l'etra avvampi", il confronto con il minaccioso Polifemo e tenta di proteggere, con tenerezza, il suo indifeso pastore con la suadente "Se m'ami o caro". Poi , con gli scintillanti guizzi vocali di "Del mar fra l'onde", si rifugia nel suo elemento naturale, il mare, in attesa dell'eterno abbraccio di Aci.
Accompagna con suono pulito e morbido l'ensemble barocco La Lira di Orfeo con al clavicembalo il concertatore Luca Guglielmoni.
Gianmaria Aliverta, scenografo, costumista e regista, fa agire i suoi personaggi in uno spazio circoscritto movimentato da proiezioni (realizzate da Tokio Studio) che richiamano o accentuano il loro stato emotivo. Le azioni sono fluide e naturali: da una scena nasce l'altra in perfetto accordo con la continuità della musica. I costumi sono attuali e definiscono in modo netto la natura dei rispettivi ruoli: Polifemo, nel suo abbigliamento clamorosamente trash, è un boss di quartiere che importuna pericolosamente due bravi ragazzi. I pochi accessori di scena sono semplici al limite dell'ingenuità, ma con il loro facile simbolismo rendono con immediatezza il senso della vicenda.
Molto importante per la qualità della ripresa video il disegno luci di Elisabetta Campanelli. In attesa del preannunciato Dvd l'opera rimane visibile, e merita di essere guardata, sul canale You Tube di Opera Streaming.
La recensione si riferisce alla diretta streaming del 15 novembre 2020.
Patrizia Monteverdi