Soprano | Bianca Tognocchi |
Mezzosoprano | Sofia Janelidze |
Tenore | Jorge Juan Morata |
Basso | Alessandro Spina |
Direttore | Matteo Beltrami |
Attrice | Lina Sastri |
Orchestra Sinfonica Carlo Coccia | |
Coro San Gregorio Magno |
Con l'esecuzione del Requiem K626 di Wolfgang Amadeus Mozart si è conclusa l'attuale stagione sinfonico-concertistica del Teatro Coccia di Novara.
Sul podio Matteo Beltrami, direttore musicale del teatro novarese, ha diretto con la consueta intensità, partecipazione e precisione ottenendo un esito complessivamente buono coadiuvato da un'Orchestra Sinfonica Carlo Coccia in buona serata. Purtroppo è mancata l'acustica della vera e propria sala da concerto o, meglio ancora, l'emozionante riverbero presente in talune cattedrali e capace di incutere alla controversa e discussa composizione mozartiana, quel quid emozionale in più. Ma non è ovviamente una colpa della direzione se la sala novarese manca un pochino della necessaria cassa armonica quando orchestra e coro sono disposti entrambi sul palco. Si, perchè la percezione è stata, pur nella pulizia dell'esecuzione, di una qual certa povertà complessiva di suono. Abbiamo inoltre avuto la percezione che la presenza del Coro San Gregorio Magno, volenteroso ma con gli ovvi limiti insiti in una compagine, sostanzialmente amatoriale, abbia tolto a Beltrami la possibilità di staccare, in determinati momenti, dei tempi un po' più lenti, tesi, solenni e drammatici.
Da molto buona a discreta la performance dei quattro solisti: il soprano Bianca Tognocchi, non è sembrata al meglio delle sue possibilità evidenziando un'emissione non perfettamente appoggiata con qualche attacco un po' incerto.
Il tenore Jorge Juan Morata ci è parso lottare con una scrittura troppo grave per le sue attuali caratteristiche vocali; per questa ragione è riuscito a far affiorare il suo bel timbro solo nei momenti in cui la tessitura gli ha consentito di salire un pochino sul pentagramma.
Esito migliore invece per le voci gravi: ottimi gli interventi del mezzosoprano Sofia Janelidze, dotata di voce timbricamente vellutata ed emessa con grande morbidezza ed altresì perfetta l'esecuzione del basso Alessandro Spina anch'esso dotato di una buona voce, sicura nell'emissione e particolarmente adatta alla scrittura vocale della messa mozartiana.
L'esecuzione è stata affiancata da due preziosi ed emozionantissimi interventi della grandissima Lina Sastri la quale ha recitato, con una maestria attoriale a cui non siamo più abituati, inizialmente alcuni brani dai Vangeli di Sant'Agostino e poi, dopo il Benedictus, La Donna de Paradiso di Jacopone da Todi.
Al termine buon successo da parte del folto pubblico presente.
La recensione si riferisce all'esecuzione del 5 aprile 2018.
Danilo Boaretto