XVII RICHARD-STRAUSS-TAGE 2005 - GARMISCH
Dopo 17 anni si chiude un capitolo dei Richard-Strauss-Tage - anzi, si chiudono i Richard-Strauss-Tage: dall'anno prossimo esisterà il Richard-Strauss-Festival.
Un "Festspiel" - non esiste parola adatta in italiano, "festival" ha una sfumatura diversa -, specialmente se dedicato monograficamente a un compositore, deve essere specialistico, anzi cercare una propria irripetibile cifra. I RS-Tage hanno sempre avuto un'alta qualità e una grande varietà di manifestazioni: hanno presentato opere, concerti sinfonici, cameristici, vocali, corali, hanno presentato incontri con artisti e studiosi, simposi e stimolanti discussioni, dal '93 ogni anno un grande artista ha tenuto una master class, sui palchi dei RS-Tage si sono alternati artisti famosi - cantanti, direttori, orchestre, strumentisti - e giovani che hanno sempre confermato le felici speranze con cui sono stati presentati. In vari luoghi di Garmisch e di altre città vicine è stata celebrata la vasta e varia produzione di Richard Strauss, inserendolo nel suo tempo, presentando spesso anche musiche di suoi contemporanei o ispiratori, da Wagner a Mahler a Respighi.
Diamo uno sguardo alle manifestazioni principali di questa XVII edizione, con cui i direttori artistici Christian Lange e Manfred Frei si congedano da Garmisch.
OPERNKONZERT - Concerto operistico - 24.6
L'orchestra della Bayrische Rundfunk ha uno straordinario impasto sonoro, forse questa volta ancora più bello di altre volte, almeno tale è sembrato sotto la direzione di Jesùs Lopez-Cobos, che ha dato elegante slancio senza far mancare il giusto rilievo alle voci. Voci, anzi artisti, di prim'ordine: la formula del concerto operistico, anche per la particolare natura del teatro di Strauss, acquista una dimensione scenica. Non lo richiede tanto il monologo di Kunrad in Feuersnot, cantato con accenti liricamente suggestivi, ma a tratti non privi di autorità, da Konrad Jarnot. L'arte, o meglio, l'intelligente istinto di attore di Franz Hawlata, lo rende irresistibile nel monologo di La Roche da Capriccio, fa quasi dimenticare i pregi della sua voce, sempre scura e corposa, e del suo canto a cui la recitazione non limita il legato. Graefin, Contessa di Capriccio, è Felicity Lott, che sarà ancora Marschallin nel finale del Rosenkavalier: un'autentica signora della scena - sì, ne esistono ancora - che domina con l'atteggiamento e con voce stupenda, luminosa, espressiva. Insieme a lei, in altri brani del Rosenkavalier, ancora Franz Hawlata che come Barone Ochs è semplicemente stupendo, Ofelia Sala, Sophie leggera e aggraziata - voce ottima - e magnifico Oktavian Margareta Joswig, in frac.
Il programma, aperto da un frammento sinfonico da Die Liebe der Danae, ha alternato opere note e rare, brani vocali e sinfonici (nella Suite dal Rosenkavalier l'orchestra ha particolarmente brillato) ha lasciato il numeroso pubblico così soddisfatto da far pensare che spesso l'opera si gode meglio quando non è passata per le mani di registi dementi.
KAMMERKONZERT - Concerto da camera - 25.6
I RS-Tage hanno sempre avuto particolare attenzione ai giovani: giovani sono Silke Avenhaus pianista, Quirine Viersen violoncellista e David Fruehwirth violinista che hanno eseguito le sonate - giovanili - di Richard Strauss, quella per violino e pianoforte op. 18 - di grande difficoltà tecnica risolta più che brillantemente - e quella per violoncello e pianoforte op. 6. Le due sonate formavano il primo tempo del concerto, mentre nel secondo abbiamo avuto la fortuna di ascoltare Tre pezzi dalla Suite Much ado about nothing op. 11 di Korngold, per violino e pianoforte, preziosa rarità. Minore fortuna di ascoltare tutto il Trio in Fa maggiore op. 8 di Pfitzner, non perché manchi di pregi nella scirttura musicale o di momenti di autentico fascino, ma per la durata estenuante. Riconosciuto dal pubblico non solo il coraggio (!) ma l'alto livello della esecuzione: gli strumenti si incontrano in una unità che emoziona: anche in un festival prevalentemente di musica vocale è bello sentire un complesso da camera così.
ABSCHLUSSKONZERT MESITERKURS BRIGITTE FASSBAENDER - Concerto finale della masterclass di Brigitte Fassbaender - 26.6
Come si diceva, è dal 1993 che grandi artisti si avvicendano a Garmisch comunicando la propria esperienza a giovani cantanti: in un vero "Albo d'oro" leggiamo i nomi di Hans Hotter, Hermann Prey, Dietrich Fischer-Dieskau, Josef Protschka, Elisabeth Schwarzkopf, Sena Jurinac, Inge Borkh, Gwineth Jones - e quest'anno, Brigitte Fassbaender. La geniale Kammersaengerin ha guidato gli allievi per un programma in massima parte liederistico - dai Lieder più famosi ad alcuni molto rari - dando consigli sempre finalizzati all'espressione, con quel garboe quella simpatia che mettono a proprio agio i ragazzi e interessano il pubblico - non ostante la confessione da parte della Fassbaender di un certo disagio per una presenza così numerosa in una cosa che dovrebbe avere una sua "intimità".
Il concerto finale, una vera gioia per il pubblico e, di là dalla comprensibile emozione, anche per i giovani cantanti, fra i quali vogliamo segnalare i nomi dei soprani Lyda Teuschel - apprezzata anche in altri interventi durante i RS-Tage - e Magdalena Braenland, artiste di personalità già riconoscibile, e del giovanissimo tenore Martin Mitterrutzner (21 anni) che si è distinto per la voce chiara e proiettata e la perfetta pronuncia.
LIEDERABEND CHRISTIAN GERHAHER - 26.6
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"RICHARD STRAUSS DIRIGIERT" - "Richard Strauss dirige" - 27.6
Altro appuntamento immancabile di ogni edizione dei RS-Tage è stato un momento di filologia al Richard-Strauss-Institut, l'Istituto di Studi Straussiani diretto da Christian Wolff. In una deliziosa villa a Partenkinchen si sono alternate prime esecuzioni di composizioni giovanili, discussioni su argomenti vari, sempre specifici e interessanti. Quest'anno, un raro filmato presentato al pubblico per la prima volta ci mostra Richard Strauss che dirige la sua Tondichtung Till Eulenspiegel coi Wiener Symphoniker. Siamo nel 1944, si festeggiano gli 80 anni del Maestro: il filmato, ovviamente in bianco e nero ma di ottima qualità, riprende quasi sempre di fronte Ricahrd Strauss, che dirige con estrema economia di movimenti - lezione magistrale per tanti direttori, strumentisti e cantanti - e con altrettanta autorità di gesto: la sua volontà è immancabile, lo sguardo chiaro è serio ma benevolo, quasi magnetico - ci rendiamo conto che è la personalità, non il braccio, che dirige l'orchestra, e che la musica, prima di apparire tale, è idea. Anzi, in questo caso Idea.
All'applauso dell'orchestra il Maestro risponde: siamo degni uno dell'altra - e da parte di Richard Strauss non è apprezzamento da poco.
ORCHESTENKONZERT - Concerto orchestrale - 27.6
Ancora un altro aspetto dell'attenzione verso i giovani: i ragazzi saranno pubblico, anzi lo sono già. Quest'anno è dedicato a loro - ma non vietato a chi ragazzo non è più! - un singolare concerto strumentale che ha nella seconda parte il momento più atteso, Pierino e il lupo di Prokofiev - Peter und der Wolf - voce recitante è l'attrice Sunny Melles, molto amata per la sua popolarità televisiva. La sua recitazione è vivace e interessante - forse di gusto più televisivo che teatrale -, l'esecuzione musicale è ottima, così come quella della prima parte, che affianca due rare composizioni di Strauss: la Romanza per clarinetto TrV 80, scritta ad appena 15 anni e il Duett-Concertino TrV 293, scritto quasi 70 anni dopo. Dimostrazione di una carriera straordinariamente lunga e costante, che non ha conosciuto momenti "minori". Il Duett-Concertino è uno speciale esempio di musica a programma, una fiaba in musica - La principessa e il guardiano di porci - in cui il clarinetto impersona la principessa e il fagotto il principe travestito da mendicante. Il direttore Christoph Poppen ha raccontato la fiaba, spiegando anche i tratti comuni di questa composizione - fra l'altro, come la Romanza, bellissima - con Pierino e il lupo. La Muenchener Kammerorchester ha veramente l'identità di orchestra da camera come insieme di solisti: Oliver Patey clarinetto e Matthias Ràcz fagotto hanno eseguito splendidamente le parti solistiche.
STEFAN MICKISCH SPIELT UND ERKLAERT "ELEKTRA" - Stefan Mickisch suona e spiega "Elektra" - 28.6
Stefan Micksich, pianista spettacolare e brillante divulgatore, da tempo attivo a Bayreuth e dall'anno scorso anche a Garmisch, spiega l'opera Elektra. O meglio, la smonta pezzo per pezzo - pensiamo non a quello che si intende comunemente per "pezzo d'opera", ma ai mattoncini Lego - e ogni pezzo lo "mostra da tutti i lati" suonandolo al pianoforte, indicandone le caratteristiche drammatiche, armoniche, le eventuali relazioni con altre musiche di Strauss o di altri, mostrando il posto che quel "mattoncino" occupa, secondo lui, nella storia della musica e nell'opera stessa, che alla fine appare chiaramente "ricomposta": profondità scientifica e spettacolo.
ELEKTRA - 28.6
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ZUM SCHLUSS... - Conclusione...
Da uno sguardo ai capoversi appare chiara la varietà delle manifestazioni di quest'anno così come di tutte le altre edizioni dei RS-Tage. Non vogliamo rimpaingere ancora il passato, ma solo comprendere l'amarezza con cui Christian lange e Manfred Frei prendono commiato da Garmisch, dopo avere legato i loro nomi a questo Festspiel, che hanno guidato con severa competenza musicale e perfetto accordo, qualità indispensabili per portare e mantenere a un livello così alto iniziative come questa - qualità non facili a trovarsi. Chi sa come cambieranno le cose: il borgomastro Thomas Schmid - che in verità non gode stima cittadina universale - dirigerà dal 2006 il Richard-Strauss-Festival coadiuvato da due personalità di una certa competenza musicale - Bernd Gellermann e Christian Wolff - competenza che pare manchi affatto al borgomastro, che probabilmente sarà più sensibile alle ragioni della politica e del mercato... speriamo bene... Lo speriamo perché à8 un vero peccato che tanto concreto lavoro fatto in questi 17 anni non abbia adeguato seguito, e sopra tutto lo speriamo perché vogliamo bene a Richard Strauss.
Amelia Imbarrato