Violetta Valéry | Gabriella Barresi |
- | Barbara Luccini |
Alfredo Germont | Flaviano Bianchi |
- | Francesco Polizzi |
Flora Bervoix | Lara Matteini |
Annina | Camilla Laschi |
Giorgio Germont | Chang Kwon Lee |
Gastone | Dong Il Park |
Barone Douphol | Andrea Cortese |
Marchese D’obigny | Simone Tansini |
Dottor Grenvil | Kim Byeong Che |
Giuseppe Servo di Violetta | Vincenzo di Nocera |
Un Domestico di Flora | Graziano Monti |
Un Commissario | Alessandro Bianchini |
Regia | Beppe De Tomasi |
Assistente alla Regia | Renato Bonajuto |
Scene e Costumi | Artemio Cabassi |
Maestro del Coro | Marco Faelli |
Orchestra e Coro Della Fondazione Arturo Toscanini |
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Accademia di Danza Domenichino Da Piacenza |
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Maestro Concertatore e Direttore Massimiliano Caldi |
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Produzione Della Fondazione Arturo Toscanini |
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I Personaggi Sono Interpretati Dagli Allievi del Corso “giuseppe Verdi Il Canto Solista” Promosso Dalla Fondazione Arturo Toscanini, Accademia Verditoscanini Con Il Sostegno del Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro, Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma e Comune di Busseto.responsabile Artistico e Docente Principale del Corso Vincenzo La Scola. |
Campo di Santa Maria degli Angeli. Dove Verdi, giovanissimo, teneva concerti d'organo, nell'infuriare delle polemiche per l’assegnazione del posto di Maestro di Cappella che non gli sarebbe toccato, altri giovani si cimentano nelle loro sfide. Sono i partecipanti al corso “Giuseppe Verdi: il canto solista” preparati da Vincenzo La Scola. La novità di questa iniziativa didattica, spiega il tenore nella sua presentazione, consiste nel fatto che, nelle tre serate programmate, canteranno tutti gli allievi che hanno concluso il corso, e quindi nella recita che seguirà, ogni atto di Traviata sarà interpretato da una coppia di protagonisti diversa. Per colpa del temporale che si è abbattuto su Busseto, e sulla casa di Flora, gli atti andati in scena sono stati però solo due, e quindi la cronaca della serata sarà limitata a questa porzione di spettacolo. Occorre innanzi tutto dire che, viste le risorse a disposizione, la distribuzione dei ruoli è stata indovinata. Si è infatti puntato sulla valorizzazione delle caratteristiche degli allievi assegnando a ciascuno la parte più adeguata ai rispettivi attuali mezzi. I “folleggianti” virtuosismi del primo atto sono stati inanellati dal soprano Gabriella Barresi, che li ha risolti senza troppe difficoltà concludendo l’impegnativa aria “E' strano... Sempre libera” con il mi bemolle sovracuto di tradizione. Ha reso bene la leggerezza e la superficialità di questo momento della vicenda. E’ mancata però, ai suoi accenti, la tragicità sempre presente in Violetta, da subito perfettamente consapevole di quello che sarà il suo destino. Questo tratto è stato più percepibile nell’interpretazione di Barbara Luccini a cui è stato affidato il secondo atto. La voce non ha ancora i colori drammatici necessari, quindi l’accento è stato posto sul fraseggio e sulle dinamiche dei cantabili, opportunamente adattate alla bisogna dall’attentissimo Maestro concertatore Massimiliano Caldi, che, con il suo accompagnamento misurato e mai prevaricante, ha dato sicurezza ai giovani esordienti. Il trepido Alfredo del primo atto è stato interpretato dal tenore Flaviano Bianchi, mentre il più incisivo personaggio del secondo è stato affidato a Francesco Polizzi. Entrambi sono dotati di timbro gradevole, bisogna però lavorare per ingrandire la voce, trovare i colori, affrontare con meno apprensione i passaggi acuti che li hanno visti spesso in difficoltà, Polizzi inoltre deve fare attenzione all’accento dialettale: “dal di che disse vivere io vojo a te fedel” sciupa e rende generica l’aria “Dei miei bollenti spiriti” per altro dignitosamente interpretata. Il ruolo di Giorgio Germont è stato sostenuto da Chang Kwon Lee, baritono dalla voce un po' chiara, che ha risolto in modo corretto il personaggio. Meritevole la cura della pronuncia italiana con le consonanti accentuate e le doppie al loro posto che hanno conferito al suo canto ritmo ed espressività. Nei ruoli minori ha ben figurato il Douphol di Andrea Cortese e si è sentito il vocione, da educare, di Simone Tansini. Non particolarmente incisivo il Gastone di Dong Il Park, ma la parte è, del resto, quella che è. L’allestimento, a scena fissa, consisteva nello spaccato di un salone dalle pareti riccamente decorate, ai lati del quale erano due verande utilizzate per la solita citazione della morte di Violetta durante il preludio primo, per mostrare il salottino in vimini del giardino nel secondo atto e per imprigionarvi parte del coro durante le scene di massa. Un tavolone fisso al centro della scena era una presenza un po’ ingombrante che complicava, dovendo essere costantemente aggirato, i movimenti. Uno scrittoio in disparte serviva per fare accomodare Alfredo, mantenuto curiosamente in scena mentre doveva essere a Parigi, durante il duetto Violetta – Germont. La regia è stata fortemente penalizzata dall’alternanza degli interpreti che ha reso inevitabilmente frammentario lo spettacolo. La Violetta del primo atto era, per stile e gestualità, l’opposto di quella del secondo, e così dicasi per i due Alfredo. De Tomasi non ha quindi potuto fare altro che impostare situazioni generiche che funzionasero, in qualche modo, con tutti. Tradizionali, con puntature ironiche, i costumi di Artemio Cabassi, che ha dato il meglio nell’elegantissimo e sofisticato “fucsia e lillà” dell’abito che Violetta indossa alla festa di Flora. La recita, come detto, è stata interrotta da un violento acquazzone alla fine del secondo atto. Esordio bagnato esordio fortunato? L'augurio è che vada proprio così!
Patrizia Monteverdi