Stephana | Sonia Yoncheva |
Vassili | Giorgi Sturua |
Gléby | George Petean |
Nikona | Caterina Piva |
Il principe Alexis | Giorgio Misseri |
Ivan | Antonio Garés |
Il banchiere Miskinsky | Francesco Verna |
Walinoff | Emanuele Cordaro |
Il capitano | Francesco Samuele Venuti |
Il sergente | Joseph Dahdah |
Il cosacco | Alfonso Zambuto |
Il Governatore | Adolfo Corrado |
L'invalido | Davide Piva |
L'ispettore | Amin Ahangaran |
La fanciulla | Caterina Meldolesi |
Solista del coro | Alfio Vacanti |
Direttore | Gianandrea Noseda |
Regia | Roberto Andò |
Scene e luci | Gianni Carluccio |
Costumi | Nanà Cecchi |
Video designer | Luca Scarzella |
Maestro del coro | Lorenzo Fratini |
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino | |
Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino |
Le nuove proposte discografiche di titoli celebri testimoniano la vitalità del genere operistico e dei suoi capolavori storici. Ma, senza nulla togliere alle meritorie uscite che continuano a testimoniare l'evoluzione del gusto interpretativo, sono iniziative editoriali come la pubblicazione della Siberia di Umberto Giordano (proposta dalla Dynamic nel triplice formato Cd, Dvd e Blu-ray) che dovrebbero stimolare i collezionisti e gli appassionati più accorti a trovare posto sul proprio scaffale per procurarsi la prima edizione mondiale in video di un'opera di così rara esecuzione. Opera che non sarà una meraviglia, ma che, affidata a direttore, cast e compagini corali e orchestrali di rango, è in grado di rivelare più di un momento godibile, forse avvincere, avvicinare all'illusione di scoprire un capolavoro ingiustamente obliato e, in ogni caso, aiutare ad approfondire un autore rimasto celebre per un solo titolo (o al massimo due), come altri suoi colleghi contemporanei.
Meno di un anno or sono andava in scena in una Firenze assolata l'ultima produzione operistica dell'83esimo Maggio Musicale, con un cast che annoverava due nomi di prestigio internazionale e una bacchetta di valore quale quella di Gianfranco Noseda alla guida di un'Orchestra del Maggio dal suono ricco e prezioso, al pari di quello del Coro diretto da Lorenzo Fratini.
Di quella serie di recite si riferì con la recensione della prima replica del 10 luglio 2021, mentre il Dvd - distribuito nella consueta veste editoriale di alta qualità cui ha abituato la Dynamic - testimonia lo spettacolo inaugurale di tre giorni prima. Ma le impressioni di allora (a cui si rimanda anche per l'illustrazione della trama, in sintesi) sono totalmente sovrapponibili a quelle della visione della versione video, sia per quanto riguarda la direzione, sia per le prove dei solisti.
Le abili e professionali riprese di Tiziano Mancini giovano invece allo spettacolo di Roberto Andò, che in teatro evidenziava prima di tutto la prevedibilità della trasposizione della storia dalla Russia zarista ottocentesca all'Unione Sovietica staliniana, con Siberia immaginata come un film girato ai nostri giorni e conseguenti macchine da presa e tecnici del suono sovente in scena. La visione in video nelle curate immagini dell'edizione in Dvd valorizzano soprattutto la bellezza del disegno e della realizzazione delle scene da parte di Gianni Carluccio (che firma anche le luci) e i costumi rigorosi ed eleganti di Nanà Cecchi. È buono anche il lavoro del regista nel far interagire il folto numero di solisti impegnati nella produzione, tutti da lodare per precisione, affiatamento e coinvolgimento nel caratterizzare i rispettivi personaggi.
Tra i tre protagonisti si mette in luce soprattutto Sonya Yoncheva, una Stephana pressoché ideale grazie ai suoi centri ricchi e di bel colore ambrato e sensuale e al suo notevole temperamento, che in un'opera verista fa diventare trascurabili le piccole mende vocali di uno strumento già provato da un repertorio un po' onnivoro. All'altezza di quella del soprano bulgaro la prova di George Petean, dalle fini doti di interprete, dizione pregevole e solida linea di canto, che trae tutto quanto possibile dal personaggio di Gléby, non mancando l'appuntamento con la sua grande scena del terzo atto.
In una produzione sontuosa pressoché in ogni aspetto, non ci si può accanire troppo sul giovane Giorgi Sturua, chiamato quasi all'ultimo momento a ricoprire la parte vocalmente assai pesante di Vassili: il “solito” ruolo tenorile quasi incantabile della “Giovane scuola”, con i soliti acuti scomodissimi. Acuti (spesso faticosi) a parte, il generoso Sturua se la cava dignitosamente, concedendosi qualche sfumatura nel fraseggio, senza farsi schiacciare dalla due star internazionali accanto a cui si trova catapultato.
Un po' fredda, quasi “siberiana” se ci si passa la banale battuta, l'accoglienza che si percepisce al termine della recita, a causa del pubblico a dir poco sparuto che nell'afoso luglio fiorentino ancora provato dalla pandemia si contava veramente in numeri minimi. Tanto che non viene mai inquadrata la platea semideserta, in un contrasto allora davvero sinistro con la qualità dell'esecuzione musicale e con il fasto dello spettacolo. Di cui, fortunatamente, era stata decisa la ripresa e questa pubblicazione.
Fabrizio Moschini