Elle: French Opera Arias | |
Soprano | Marina Rebeka |
Direttore | Michael Balke |
Sinfonieorchester St. Gallen | |
1 Cd | |
2020 - Ed. Prima Classic |
Il quarto album di Marina Rebeka - giunto dopo Mozart arias, Amor fatale e Spirito - non potrebbe avere un titolo più esplicativo e chiaro di questo: Elle. Dieci brani che costituiscono non solo un’ottima introduzione alla musica vocale francese ma anche una galleria di altrettante protagoniste femminili. È la prima volta che Marina Rebeka, uno dei più completi soprani della sua generazione, pone così tanto l’accento sulla figura della donna: non si tratta di un manifesto, non ha alcuna pretesa, non condanna, non assolve, ma semplicemente afferma l’esistenza di una molteplicità di soggetti. C’è l’indomabile e sempre libera Carmen, c’è l’ammaliante Salomé, la candida (ma in metamorfosi) Marguerite, passando per l’appassionata Juliette e la seducente Thaïs. Paura, malinconia, gioia, terrore, affetto, sensualità e morte sfilano in un corteo non solo affascinante, ma che coinvolge intimamente lo spettatore e ne cattura lo spirito.
In questo suo album solistico pubblicato dall’etichetta indipendente (da lei fondata) Prima Classic, il soprano lituano compie però anche una seconda, potente affermazione, ponendoci di fronte alla propria duttilità di interprete, al grande ventaglio di differenti espressività e sfumature che può coprire senza apparente sforzo. In questo è senz’altro aiutata da una non comune capacità d’approfondimento psicologico su ogni singola figura, da uno strumento vocale importante e soprattutto da un bagaglio tecnico di primissimo ordine, all’interno del quale spiccano una perfetta dizione, un’emissione chiara, il registro medio-grave complessivamente ben appoggiato e quello acuto pieno e corposo, fino a raggiungere dei sovracuti netti e argentei.
Tanto audace quanto interessante la scelta delle arie, selezionate naturalmente all’interno del repertorio più congeniale e affine al soprano. Naturalmente non manca l’“Habanera” della Carmen, così come un paio di incursioni in Thaïs e Manon, ma in definitiva il programma si presenta come tutt’altro che prevedibile, tanto da risultare appetibile anche al più incallito melomane. Assai gradita la presenza della rara cantata L’Enfant prodigue di Debussy, così come dell’insolita Louise di Gustave Charpentier (da lui denominata «romanzo musicale»). Una massiccia presenza di Massenet si dava quasi per scontata, ma anche in questo caso non sono mancate le sorprese, come per Hérodiade o Le Cid.
Un programma di tredici brani, “intrepretati” da dieci diverse figure femminili è senza dubbio una proposta impegnativa per una sola cantante, ma bisogna riconoscere che il gioco funziona, la Rebeka riesce ad imprimere una buona individualità a ciascuna delle sue dieci controparti e la sua vocalità finemente cesellata riesce ad adeguarsi a quasi tutti i ruoli: poco credibile come Carmen - che è e rimarrà per sempre un ruolo da mezzosoprano - ma assolutamente strepitosa come Marguerite (“Ah! Je ris de me voir si belle en ce miroir”). In alcuni casi persino certe sfumature metalliche, che comunque possiede, giocano a suo favore, ad esempio in “Je veux vivre dans ce reve” e nel drammatico “Amour, ranime mon courage”, ambedue dal Roméo et Juliette di Gounod. Meritevole di particolare attenzione l’aria “Comme autrefois dans la nuit sombre” da Les pêcheurs de perles di Bizet, dove si privilegia un’impostazione più cupa rispetto all’abitudine, e chi mette in discussione le abitudini operistiche troppo radicate è sempre ben accetto.
In ottimo equilibrio con la Rebeka (per interpretazione e intenti) Michael Balke, già suo collaboratore nell’incisione discografica de La Traviata. Sotto la bacchetta del direttore tedesco la Sinfonieorchester St. Gallen tesse un intreccio sonoro di rara bellezza, ove si preferiscono suoni eterei, diafani, dall’agogica accuratamente studiata e dai tempi abbastanza morbidi e senz’altro comodi per il soprano. A corredare il CD un sobrio libretto in lingua inglese che include il testo di ogni aria con relativa traduzione.
Luca Fialdini