Tenore | Riccardo Pisani |
Ensemble Arte Musica | |
Francesco Cera | |
1 Cd Arcana A492 | |
Self Distribuzione S. r. l. |
Mentre si sta indagando molto sul melodramma italiano della prima metà del Seicento e si continua a lavorare sul repertorio sacro dello stesso periodo, la coeva musica vocale monodica appare più di rado sia nelle scelte discografiche che nei programmi di concerti. Un Cd Arcana dedicato al compositore aretino Francesco Rasi (1574-1621) contribuisce ad illustrare lo stato dell’arte all’epoca. Rasi è stato il primo interprete dell’Orfeo di Monteverdi, con cui condivise diversi anni a Mantova alla corte del duca Vincenzo I Gonzaga. Fu un periodo di splendore delle arti, musica, pittura e architettura, e in quest’ambito Rasi si inserì come cantore e compositore.
La Cetra di sette corde è una sua raccolta di arie e madrigali a voce sola su testi provenienti da poeti di fama conclamata come Francesco Petrarca, Gabriello Chiabrera, Giovan Battista Guarini, Giovan Battista Strozzi nonché dello stesso Rasi che era anche poeta. È la sua opera più nota, pubblicata a Venezia nel 1619. Rasi viaggiò per tutta Italia prima di fermarsi a Mantova dove rimase a lungo come gentiluomo di corte, nonostante gli pendesse sul capo una condanna a morte per omicidio (aveva ammazzato l’amante della moglie).
I brani contenuti in questa raccolta, in forme di arie e di madrigali, erano stati pensati per essere eseguiti in circoli ristretti alla presenza del Duca. Per questo hanno un carattere privato, intimo, dove prevale l’argomento amoroso con preferenza per le passioni non ricambiate. Il tenore Riccardo Pisani ha la voce giusta e il background adatto per interpretare un repertorio così rarefatto. La voce dolce e chiara, l’emissione fluida e naturale, la cura delle parole ben rifinita si adattano all’argomento amoroso dei testi. Pisani inoltre possiede tutto l’armamentario tecnico richiesto dal periodo, tra cui delle ribattute rapide e leggere molto belle, poi i melismi sulle parole canoniche, echi, tremoli, tutti artifici posti in un contesto in cui la musica diviene ornamento delle parole.
L’Ensemble Arte Musica diretto da Francesco Cera è una presenza fondamentale, mai soverchiante ma neppure anonima o elusiva. Alcuni intermezzi strumentali adatti al clima di astratta malinconia arricchiscono il programma. Sono arie, balli, canzoni e toccate di grandi compositori dell’epoca: Giovanni De Macque, Giovanni Battista Ferrini, Giovanni Gerolamo Kapsberger, Girolamo Frescobaldi e Ascanio Maione che vedono eccellere Francesco Cera al clavicembalo e Giovanni Bellini alla tiorba e alla chitarra.
Daniela Goldoni