Soprano | Sofia Esparza |
Pianoforte | Rinaldo Zhok |
Arpa | Talicia Griffiths Turrillas |
World prémière recording | |
Supporto: 2 Cd | |
Data di registrazione: 26agosto 2022 | |
Barcode: 0810042704213 | |
Nr. Catalogo: ODRCD421 | |
Ed.: Odradek Records |
Emilio Arrieta è stato un grande compositore spagnolo: nato in Navarra si trasferì a Madrid da bambino. Dopo aver acquisito i primi rudimenti musicali presso il Conservatorio Reale della capitale spagnola, all’età di sedici anni, si trasferì a Milano insieme a sua sorella. Presso la capitale meneghina soggiornò per sette anni perfezionandosi con prestigiosi maestri, frequentando il locale Conservatorio e naturalmente respirando profumo di belcanto a pieni polmoni. Fra i suoi insegnanti ci fu anche il celebre Nicola Vaccaj. Nel periodo milanese compose la sua prima opera intitolata Ildegonda, su libretto di Temistocle Solera, la quale venne rappresentata al Conservatorio e vinse il primo premio ad un concorso indetto dal Teatro alla Scala. Rientrato in Spagna ottenne importanti successi con due nuove opere: La conquista de Granada e Pergolesi. Nel 1851 venne richiamato in Italia per mettere in scena Ildegonda in importanti città, fra cui Genova e Milano. Tornato in patria si affermò come compositore di zarzuelas componendone ben 12 dal 1853 al 1860 (negli anni seguenti ne compose altre 7); fra queste probabilmente la più nota è Marina che nel 1870, su impulso del suo amico Enrico Tamberlick – celebre tenore – rimaneggiò dandole una forma più operistica. Questa introduzione per sottolineare l’importanza del personaggio ed il suo indubbio valore di compositore, affermatosi in un’epoca in cui emergere fra i celebri nomi noti a tutti non era certamente semplice.
Un compositore Emilio Arrieta purtroppo poco conosciuto al di fuori dei confini spagnoli. Per questa ragione è davvero encomiabile il progetto di ricerca realizzato dal pianista triestino Rinaldo Zhok - che da anni collabora con il Conservatorio di Pamplona - il quale con pazienza certosina, passione e competenza ha fatto uno scrupoloso lavoro di ricerca, soprattutto presso la Fundación Lucio Gil de Fagoaga e l’Archivio di Musica e Spettacolo di Navarra, che gli ha consentito di recuperare i manoscritti di tutte le canciones composte da Arrieta, per lo più inedite e mai date alle stampe.
Questo lavoro di ricerca durato circa due anni ha avuto come naturale epilogo la registrazione di un doppio cd dall’elegante confezione, contenente un esaustivo booklet in inglese e spagnolo, edito dalla statunitense Odradek Records.
Interpreti delle trentaquattro canciones lo stesso Rinaldo Zhok, valentissimo pianista, ed il talentuoso soprano spagnolo di Pamplona, Sofia Esparza.
Circa la metà dei brani sono in lingua italiana a testimonianza del periodo di formazione milanese e le influenze melodiche di Rossini, Bellini ma soprattutto Donizetti sono evidenti. In alcune canciones si percepiscono in trasparenza momenti che rammentano Elisir ed Anna Bolena. Composizioni di struggente bellezza queste di Arrieta, in autentico stile belcantista, alcune paragonabili ed impegnative al pari di vere e proprie arie d’opera. I versi di queste canciones non sono meno apprezzabili delle melodie che danno loro vita, li fanno palpitare e ne trasmettono stati d’animo ed emozioni. Del resto, i poeti che collaborarono con Arrieta per la realizzazione di queste composizioni non erano gli ultimi arrivati: fra tutti basti citare Felice Romani e Adele Curti.
Certamente il piacere che abbiamo provato nell’ascolto di questo doppio cd va principalmente ascritto alla personalità e alla sapienza creativa di Emilio Arrieta ma non ci avrebbe dato la splendida sensazione di compiutezza provata se gli interpreti non fossero stati all’altezza di cotanta bellezza.
Rinaldo Zhok fa letteralmente parlare la musica piegando lo strumento ad una grande varietà di accenti e ad una tavolozza di colori quanto mai ampia. Il suono del pianoforte supporta, accompagna e si intreccia perfettamente alla bella voce di Sofia Esparza. Il soprano pamplonese, che si sta distinguendo in Spagna come una delle più credibili protagoniste nell’ampio repertorio delle zarzuelas, canta da professionista navigata senza mai dare la sensazione di limitarsi al compitino. Il suo è un canto palpitante, autenticamente legato alla parola ed al suo significato: dinamiche, colori e accenti rendono l’idea dei sentimenti provati dai personaggi narrati dai versi; un’artista la Esparza che abbiamo già avuto modo di ascoltare in Italia nelle recite de L’elisir d’amore andato in scena a Bologna un paio di anni fa e che merita di essere seguita con attenzione.
Per completezza citiamo il gradevole apporto dato a La mestizia, dall’arpa suonata da Alicia Griffiths Turrilas.
In conclusione, un cd che consigliamo con sincero entusiasmo a tutti gli appassionati di belcanto, in primis per conoscere e poter gustare il non trascurabile apporto dato da Emilio Arrieta alla musica da camera, in secundis per le ottime prestazioni offerte da Rinaldo Zhok e Sofia Esparza.
Danilo Boaretto