Claudio Monteverdi | Confitebor III alla francese |
Benedetto Pallavicino | Dum complerentur |
Salomone Rossi | Keter yitnu |
Giaches de Wert | Adesto dolori meo |
Claudio Monteverdi | Laetaniae della Beata Vergine |
Giaches de Wert | Omnis homo primum |
Giovanni Giacomo Gastoldi | Magnificat VIII toni |
Benedetto Pallavicino | Misericordias Domini |
Claudio Monteverdi | Cantate Domino |
Amante Franzoni | Dixit Dominus VI toni |
Giaches de Wert | Speremus meliora omnes |
Salomone Rossi | Yesusum midbar |
Giovanni Giacomo Gastoldi | Regina Coeli |
Biscantores | |
Direttore Luca Colombo | |
1 Cd Arcana 545 | |
Self Distribuzione S. r. l. |
Splendore: un termine che ben si attaglia alla signoria dei Gonzaga e alla città di Mantova. Tra le capitali indiscusse del Rinascimento italiano, Mantova divenne un entusiasmante laboratorio musicale tra la seconda metà del Cinquecento e i primi decenni del Seicento.
Tra coloro che resero possibile questa straordinaria fioritura si trova senz’altro il duca Guglielmo: a lui si deve la costruzione ex-novo di una basilica, Santa Barbara, palcoscenico accuratamente congeniato di una delle migliori cappelle musicali dell’epoca. La musica in quegli anni permeava tutta la vita di corte e non solo la liturgica ducale: meravigliosi gli sviluppi sul fronte del madrigale, della musica strumentale e anche del nuovissimo “dramma per musica”.
A Mantova arriva nel 1590 un giovane Claudio Monteverdi, capace di dimostrare molto presto le potenzialità del suo genio multiforme. Accanto a lui altri eccellenti compositori tra i quali il fiammingo Giaches de Wert, Benedetto Pallavicino, Giovanni Giacomo Gastoldi e Salomone Rossi, testimone quest’ultimo della solida presenza della comunità ebraica nei territori gonzagheschi.
L’ensemble Biscantores, guidato Luca Colombo, offre all’ascoltatore uno spaccato di questo panorama sonoro, dedicandosi in particolare al repertorio sacro. La selezione ideata da Colombo propone all’ascolto un esempio di quanto era possibile ascoltare in Santa Barbara e nelle più illustri chiese (e sinagoghe) del ducato. Si potrebbe obiettare che le composizioni monteverdiane qui registrate siano state pubblicate solo in età matura e a Venezia. Occorre però ricordare che non poco del materiale raccolto e custodito negli anni da Monteverdi aveva probabilmente a che fare con il periodo mantovano e ne rappresentava, probabilmente, una rielaborazione e adattamento, come suggerito da recenti studi musicologici.
Voci e strumenti del continuo ci restituiscono un tessuto sonoro di grande coerenza, in perfetta sintonia con gli stilemi dell’epoca. La maturità artistica di questi esecutori riluce in ogni dettaglio, dai gradevolissimi timbri vocali alla dizione chiara e rispettosa delle molteplici implicazioni dei testi. La direzione di Colombo esalta la raffinatezza compositiva delle pagine rendendo sempre pienamente intellegibile la scrittura vocale. A servizio di tale trasparenza è la scelta delle dinamiche e dei tempi, spesso distesi.
L’incisione è stata realizzata nella Pieve romanica di Palazzo Pignano (Cremona): le scelte tecniche sembrano essere state orientate a favorire un ascolto intimo e analitico, il palcoscenico acustico risulta infatti piuttosto ravvicinato e non molto della spazialità del luogo ci viene restituito nel suono registrato.
Le note che accompagnano il CD sono affidate alla musicologa Licia Mari, specialista nello studio e nella divulgazione dell’appassionante storia musicale della città di Mantova.
Un’uscita discografica a lungo attesa che presenta agli ascoltatori un gruppo di musicisti italiani sicuramente degni di più ampia notorietà e valorizzazione.
Daniele Fracassi