La grande platea, privata delle poltroncine rosse, contiene a a stento l'orchestra, distesa fino a lambirne i bordi. Sul palcoscenico la storica camera acustica di Giuseppe Carmignani incornicia i coristi, rigidamente distanziati.
Si apre senza il pubblico, con la Nona Sinfonia di Beethoven, la stagione lirica 2021 del Regio di Parma.
Gli accordi incerti e sommessi che aprono il primo movimento salgono verso gli occhi bui dei palchi vuoti e sono il suono della nostra stessa incertezza, della nostra desolazione, della nostra paura del futuro.
Michele Mariotti con la Filarmonica Arturo Toscanini dà colore ad ogni sussurro, ad ognuna delle voci che si uniscono e subito si disperdono in tanti piccoli rivoli melodiosi, costruendo un' inquieta e fremente perorazione in cui ogni elemento trova la sua giusta collocazione.
Dopo il danzante unisono dello Scherzo del secondo movimento il terzo inizia con la voce delicata degli archi, rinforzata dagli interventi delle altre sezioni orchestrali.
La melodia è ariosa ma non ancora del tutto libera, come un pensiero che inizia a formarsi trattenuto da dubbi ed esitazioni.
Mariotti, ancora una volta, districa e valorizza sapientemente le lunghe e complicate dissertazioni strumentali che si susseguono con solennità e morbidezza senza stacchi di continuità.
L'ingresso dei solisti: Christiane Karg, soprano, Veta Pilipenko, mezzosoprano, Francesco Demuro, tenore, Michele Pertusi, basso. preannuncia la svolta drammaturgica del quarto movimento.
Il tema della fratellanza universale, appena accennato da violoncelli e contrabbassi, viene ripreso dal fermo e poderoso declamato di Pertusi “O Freunde, nicht diese Töne” (Amici, non questi toni) e ribadito dagli interventi degli altri solisti fino all'entusiasmante “Freude, schöner Götterfunken” (Gioia bella, scintilla divina) del Coro del Regio, benissimo preparato da Martino Faggiani, con le voci che, nella precipitosa fuga finale, sembrano espandersi leggere verso la volta celeste.
Lo spettacolo è trasmesso in diretta da 12 Tv Parma (in streaming sulla pagina Facebook del Regio al prezzo simbolico di € 1,09) e, anche attraverso lo schermo, l'emozione arriva potentissima. Con il pubblico in sala ci sarebbe stata una meritatissima standing ovation. Non è, purtroppo, ancora il tempo.
Un lampo di speranza lo porta il saluto finale di Anna Maria Meo, Direttore Generale del teatro: Parma Capitale Italiana della cultura 2020/2021 riparte da qui e forse si intravede una luce.
Gli artisti hanno pagato un prezzo gravissimo ed è ora che i teatri riaprano. Il Regio è pronto e spera di ritrovare il suo pubblico prestissimo.
Soprano | Christiane Karg |
Mezzosoprano | Veta Pilipenko |
Tenore | Francesco Demuro |
Basso | Michele Pertusi |
Direttore | Michele Mariotti |
Maestro del coro | Martino Faggiani |
Filarmonica Arturo Toscanini | |
Coro del Teatro Regio di Parma |
Patrizia Monteverdi