Il lavoro di riscoperta del repertorio operistico e religioso di Alessandro Scarlatti procede ormai da più di trent’anni. In molti hanno accolto il monito di René Jacobs quando, negli anni Novanta, esortava a riportare in vita decine e decine di lavori mai eseguiti in epoca recente, contribuendo egli stesso alla loro riscoperta. Da allora quasi tutti gli oratori sono stati incisi, anche in più di una edizione. Tra gli ultimi ancora inascoltati, Il Martirio di Santa Teodosia si aggiunge con molto merito alla lista. Tra le prime opere vocali composte dall’autore poco più che ventenne, molto probabilmente per Roma, l’oratorio cattura subito l’attenzione con una sinfonia tripartita che già da sola ne giustifica l’esistenza. Quindi si dipana la sequenza di recitativi e di arie destinata ad illustrare la vicenda di Santa Teodosia di Cesarea, una giovane cristiana che preferì morire piuttosto di sposare Arsenio, un potente del luogo. La vicenda si sviluppa secondo le modalità degli oratori ai tempi del giovane Scarlatti, destinati principalmente a committenti privati e per pubblici ridotti, spesso nelle residenze private di cardinali, con solisti e orchestra ma senza coro. Nelle storie prescelte, tutte a carattere religioso, si insinuavano però sentimenti più terreni come l’amore e la passione, il cui richiamo non era estraneo né ai nobili, né ai prelati, né al loro sceltissimo pubblico. Nel caso di Santa Teodosia si aggiunge una storia d’amore respinto che non compare nell’agiografia ufficiale.
Alessandro Scarlatti compone diciotto arie secondo i dettami dell’epoca ma con una grazia ed una lucentezza che le distingue, fondata principalmente sulla scrittura orchestrale e strumentale. Alla perfezione della sinfonia fanno seguito gli accompagnamenti alle arie sempre incisivi, vari e fantasiosi: un flusso di musica al servizio del canto, ma capace quasi di vita propria. Le arie si susseguono rapide, alternate ad ariosi e recitativi essenziali e ben curati.
Il senso di freschezza è in gran parte dovuto ai solisti, tutti perfettamente intelligibili e in grado di porgere ogni frase con stile. Thibault Noally dirige il suo ensemble Les Accents indovinando tutte le scelte: tempi dettati dalla saggezza, accompagnamenti che aiutano i cantanti seguendo il respiro naturale della scrittura vocale, sensibilità per i momenti topici della partitura, grande spicco degli strumenti concertanti nelle arie che li prevedono. L’ultima aria di Teodosia, Spirti beati, insieme dolente per il martirio e fiduciosa nelle gioie del paradiso è un esempio di equilibrio tra pieni e vuoti con la voce del soprano Emmanuelle De Negri che accarezza le note e l’orchestra che calibra ogni pausa e si fa sempre più flebile mano a mano che Teodosia si avvicina alla fine.
La De Negri è un’interprete partecipe ed espressiva, più nel canto spianato che nei passaggi virtuosistici inseriti da Alessandro Scarlatti in diverse arie, soprattutto le più concitate, che peraltro non sono le più interessanti pur restando sempre nelle alte sfere dello stile dell’epoca. Ha uno strumento vocale flessibile, così da poter conferire il giusto accento a ciascuna delle nove arie che le competono. Il tenore Emiliano Gonzalez Toro (Arsenio) è anche troppo credibile nel ruolo dell’innamorato respinto cui viene preferito il martirio. In realtà prefigura un tipo di amante ideale, così da rendere ancora più eroica la rinuncia di Teodosia. La sua voce morbida e bella di natura intona con charme Se vuoi crudel tu puoi, e qui ci vuole veramente una santa per dirgli di no. Il basso Renato Dolcini è perfetto nel ruolo di Urbano, crudele governatore di Cesarea che manderà la santa al martirio. La sua linea vocale è sempre convincente, preciso negli abbellimenti e stilisticamente inappuntabile. La bella voce di contralto naturale di Anthéa Pichanick nel ruolo di Decio, servitore di Arsenio completa un cast eccellente per un’incisione che apporta un contributo notevole alla discografia di Alessandro Scarlatti.
Teodosia | Emmanuelle De Negri |
Arsenio | Emiliano Gonzalez Toro |
Urbano | Renato Dolcini |
Decio | Anthea Pichanick |
Violino e direzione | Thibault Noally |
Les Accents | |
1CD | |
Aparte | |
AP232 | |
Self Distribuzione S .r. l. |
Daniela Goldoni