Per testimoniare l’importanza che assunse sempre di più il flauto traverso nei secoli XVII e XVIII basti ricordare che questo strumento sostituiva spesso il violino in diversi concerti e sonate. E questo ovviamente anche per la bravura di flautisti molto virtuosi. Un esempio fra i più celebri è dato dalla “Primavera” di Vivaldi, già nel 1730 uno brani più ammirati nella vita concertistica parigina e oggetto di vari arrangiamenti come appunto quello del 1775 per flauto solo scritto addirittura da Rousseau.
Ed a quattro autori del ‘700 di cui, tranne che in un caso, non si ha quasi nessuna notizia biografica è dedicato il nuovo disco del grande flautista Raffaele Trevisani, il primo registrato per l’etichetta Tactus. I cinque Concerti per flauto sono di Andrea Zani (l’unico del quale è stata scritta una biografia), Romano Antonio Piacentino, Giuseppe Torti e Giacinto Schiatti, presente con due brani. L’ottima Ensemble Baroque “Carlo Antonio Marino” - perfetti, tra l’altro, intonazione, calibratura del suono, precisione ed affiatamento con il solista - è diretta in modo pregevole da Natale Arnoldi, la cui ricerca musicologica sugli autori inseriti è confluita nelle interessantissime note di copertina, indispensabili per un ascolto consapevole di brani praticamente inediti.
Uno dei motivi di interesse di questo lavoro è dato anche dal fatto che Trevisani suona e registra per la prima volta con un flauto moderno in legno, un bellissimo Powell, e non con i consueti flauti d’oro. La domanda fondamentale che bisogna porsi quando si affronta un repertorio come questo è dunque quella di capire come eseguire una musica del passato. La scelta di Trevisani e dell’Ensemble è quella cosiddetta “storicamente informata”.
Il termine si deve ad Andrew Porter che coniò l’acronimo “HIP”, ovvero “Historically Informed Performance”. Una terminologia più funzionale ed aperta rispetto alle parole d’ordine “autentico” e “strumenti originali”, anche perché, come ha sottolineato il grande musicista Christopher Hogwood (direttore, fra l’altro, della Academy of Ancient Music) «è importante per i musicisti appassionati di musica antica ricordare che non possiamo mai essere il passato; il significato di ciò che facciamo dipende dal fatto che l’esecuzione è tempo presente – anche se gran parte del nostro repertorio porta il suo passato con sé come un DNA, pronto per essere scoperto e riconosciuto».
La musica barocca non è dunque un fenomeno unitario, da eseguire in un solo modo. E se certamente dal punto di vista della prassi esecutiva barocca alcune tipologie di fraseggio e di articolazione non sono propriamente in stile, questo nulla toglie alla bellezza del lavoro, che conferma ancora una volta Trevisani come flautista di altissima levatura e di innata sensibilità interpretativa.
Un approccio non strettamente filologico, ma forse proprio per questo più ricco di sonorità che ci fanno rivivere in maniera suggestiva, ad esempio, le note lunghe grazie al vibrato (mai comunque eccessivo e sempre perfettamente controllato) ed al trillo, che sono appunto da interpretazione moderna. Ma non troppo. Leopold Mozart scrisse infatti nel suo trattato sul violino (1756) che si tratta di «un ornamento che arriva dalla Natura stessa e che può essere su una nota lunga non solo dai buoni strumentisti ma anche dai bravi cantanti».
Non rimane dunque che ascoltare con grande attenzione questo cd che ci permette, anche grazie alla bravura degli interpreti, di scoprire nuovi piacevolissimi lavori dell’immenso ed “inesauribile” repertorio barocco.
Andrea Zani, Romano Piacentino, Giuseppe Torti, Giacinto Schiatti | |
Concerto per flauto, archi e continuo | |
Flauto solista | Raffaele Trevisani |
Direttore | Natale Arnoldi |
Ensemble Baroque "Carlo Antonio Marino" | |
Violino principale | Cesare Zanetti |
Violini primi | Roberto Arnoldi, Lavinia Spataro |
Violini secondi | Donatella Colombo, Rossella Pirotta, Stefania Trovesi |
Viola | Christian Serazzi |
Violoncello | Flavio Bombardieri |
Contrabbasso | Riccardo Crotti |
Clavicembalo | Maurizio Manara |
1 CD | |
Recorded at Chiesa SS. Fermo e Rustico di Cornale di Pradalunga (BG) | |
World première recording DDD - 2018 | |
TC720002 | |
Edizione TACTUS |
Eraldo Martucci