SOPRANO TRA I PIÙ CELEBRI DELLA LIRICA DI SEMPRE E OGGI DOCENTE IN ACCADEMIE E MASTERCLASS A LIVELLO INTERNAZIONALE .IN OCCASIONE DELLA PREMIAZIONE, LUNEDÌ 6 MAGGIO, ATTESA L’ESECUZIONE IN ESCLUSIVA NAZIONALE DELL’ IMMENSA “NONA SINFONIA” - PRELUDIO ALL’ANNIVERSARIO BEETHOVENIANO DEL 2020 - DA PARTE DELL’ORCHESTRA DELLA RADIOTELEVISIONE SLOVENA. ALLA DIREZIONE UNA DELLE BACCHETTE PIÙ RICHIESTE A LIVELLO INTERNAZIONALE, IL MAESTRO ANDREAS SPERING
PORDENONE- È Edda Moser, una delle più grandi cantanti di sempre, figura di assoluto rilievo nel panorama musicale mondiale a ritirare quest’anno il “Premio Pordenone Musica”, in una cerimonia pubblica fissata lunedì 6 maggio a Pordenone. Giunto alla V edizione, il Premio è stato istituito dal Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, presieduto da Giovanni Lessio, in collaborazione con il Comune di Pordenone come riconoscimento adartisti, didatti e musicologi di levatura internazionale che dedicano la loro arte e attività alle nuove generazioni, coltivandone il talento e la passione per la musica.
Soprano tra i più celebri della lirica di tutti i tempi e dagli anni Ottanta docente in accademie e masterclass a livello internazionale, Edda Moser ha debuttato giovanissima con Herbert Von Karajan al Metropolitan di New York ne “Il flauto magico” di Mozart come “Regina della Notte”, interpretazione che l’ha resa subito famosa in tutto il mondo e che è stata inserita nel Golden Record, il disco con alcune delle più alte testimonianze della civiltà umana lanciato in orbita nel 1977 a Cape Canaveral con la sonda Voyager. Insieme a una copia della Bibbia e del testo della Costituzione degli Stati Uniti d’America, la voce di Edda Moser, che del ruolo mozartiano ha dato forse la più grande interpretazione di sempre, è stata ormai consegnata all’infinito. Da anni la cantante tiene masterclass in istituti e accademie (Accademia Europea di Musica e Spettacolo, Junge Münchner Philarmonie e Mozarteum di Salisburgo) ha una cattedra a Colonia all’Università della Musica. È docente di canto alle masterclass dell’Accademia Europea di Musica e Arte di Palazzo Ricci a Montepulciano.
L’assegnazione del Premio Pordenone Musica – unico riconoscimento di questo tipo a livello internazionale, che vanta un palmarès di tutto rispetto avendo già premiato alcune personalità “patrimonio” della musica internazionale quali Piero Rattalino, Quirino Principe, Salvatore Sciarrino e Alfred Brendel - è fissata per lunedì 6 maggio in una giornata che vedrà questa grande diva della lirica protagonista di una serie di eventi organizzati dal Comune e dal Teatro di Pordenone, a partire dal conferimento del Sigillo della Città da parte dell’amministrazione comunale.
La consegna del Premio, fissata alle 20.45 al Teatro Verdi, sarà preceduta da un incontro-intervista a cura di una voce storica di Rai Radio3, Enrico Stinchelli, conduttore de “La Barcaccia” (Teatro Verdi, sala Spazio Due, ore 18.00, ingresso gratuito, previo ritiro del biglietto alla Biglietteria del Verdi).
Nella serata, invece, davanti a un teatro già tutto esaurito, si svolgerà la premiazione ufficiale suggellata dall’esecuzione inesclusiva nazionale della SINFONIA n. 9 di Ludwig van Beethoven da parte dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Slovena, diretta per l’occasione da una delle bacchette più richieste a livello mondiale, Andreas Spering.L’imponente esecuzione vede la presenza di due cori (St. Nicholas Choir Litija diretto da Helena Fojkar Zupančič e il Megaron Chamber Choir diretto da Damijan Močnik) e di eccellenti voci soliste: soprano Sabina Von Walther, mezzosoprano Stefanie Iranyi, tenore Cameron Becker, basso-baritono Jochen Kupfer.
Massimo monumento della musica di ogni tempo, opera sublime che abbraccia il cosmo e l’umanità intera, l’esecuzione dellaNona Sinfonia farà da preludio all’anniversario beethoveniano del 2020, i 250 anni dalla nascita del compositore tedesco, nato a Bonn nel 1770, che tutto il mondo si accinge a festeggiare.
«Sarebbe astato più agevole attendere il prossimo anno, ma credo sia compito di un Teatro anticipare i tempi. Portare qui questo concerto è stata un’operazione molto complessa, a cui abbiamo lavorato tre anni» spiega il consulente artistico del teatro Maurizio Baglini. Un concerto nato appositamente per il Verdi di Pordenone anticipando la ricorrenza mondiale beethoveniana, un’imperdibile occasione per ascoltare questo immenso capolavoro in una giornata che celebra anche un altro, vivissimo ricordo: quello del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976, ricorrenza che risuona ancora alta nella memoria collettiva, una ferita mai del tutto rimarginata.
Comunicato Stampa