Il palcoscenico allestito sotto le finestre del salone della musica di Casa Barezzi è spoglio e privo di addobbi perchè i soldi destinati agli abbellimenti serviranno per aiutare i paesi colpiti dal terremoto. Busseto ha infatti adottato Mirandola e contribuirà con questi fondi e con il ricavato della raccolta che parte stasera alla ricostruzione della scuola elementare della cittadina del modenese distrutta dal sisma.
Piazza Verdi, gremita da un pubblico qualificatissimo di operatori musicali, esperti, appassionati, ospita il concerto dei vincitori della cinquantesima edizione del Concorso internazionale Voci Verdiane di Busseto il cui Presidente onorario a vita è il “tenore verdiano del secolo” Carlo Bergonzi. Un altro insigne portabandiera della produzione verdiana presiede la giuria. Si tratta di Leo Nucci che, tirando le somme di questa sua prima esperienza, conferma il suo impegno anche per il prossimo anno, quello del bicentenario, preannunciando importanti cambiamenti organizzativi.
La cinquantesima edizione del concorso, che si è avvalsa della direzione artistica di Cristina Ferrari, ha avuto un altissimo numero di concorrenti: 140 iscritti e 110 partecipanti che sono stati selezionati nel corso di una settimana. L'elenco dei dieci finalisti vede la presenza di quattro italiani, quattro coreani, una russa e un lettone. I concorrenti, accompagnati dall'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna diretta dal Maestro Fabrizio Cassi, canteranno un'aria ciascuno, scelta dalla giuria tra quelle presentate nelle precedenti fasi del concorso.
Si esibiscono così il basso Luca Dall'Amico (Macbeth “Come dal ciel precipita), il basso Chaejun Lim (Ernani “Infelice e tuo credevi), il baritono Valdis Jansons (Falstaff “E' sogno? O realtà), il baritono Jootaek Kim (Il trovatore “Il balen del suo sorriso”), il tenore Jung Hoon Kim (Un ballo in maschera “Ma se m'è forza perderti), il tenore Seung Hwan Yun (Macbeth “Ah la paterna mano”), il soprano Francesca Dotto (I Vespri siciliani “Mercè dilette amiche”), il soprano Karina Flores (Nabucco “Anch'io dischiuso un giorno”), il soprano Jessica Rose Owen Cambio (La traviata “Addio del passato”), il soprano Monica Zanettin (Simon Boccanegra “Come in quest'ora bruna”).
Tutti coreani i tre vincitori. Si aggiudica i 10.000 euro del primo premio il ventiquatrenne tenore Jung Hoon Kim (il finalista più giovane), il secondo premio, del valore di 5.000 euro, viene attribuito al baritono Jootaek Kim mentre il terzo premio, ammontante a 3.000 euro, è assegnato un altro tenore: Seung Hwan Yun.
Il verdetto è francamente deludente. Considerata infatti la prova finale dei dieci concorrenti, a cui abbiamo assistito, si ritiene che si sarebbero potute fare scelte diverse valorizzando, magari, la buona esecuzione del soprano che ha cantato Traviata.
E' possibile che la giuria, che ha avuto modo di osservare i concorrenti a lungo durante le fasi delle eliminatorie, abbia tenuto conto di dati di giudizio che non sono parsi evidenti durante il concerto finale. Resta il fatto che, se si vuole che il rinnovato Concorso Voci Verdiane abbia la valenza che la sua storia merita, occorre fare in modo che i premi assegnati abbiano un futuro, fruttino in termini di scritture, siano spendibili nel mondo dell'opera, segnino l'inizio di carriere.
Una manifestazione che ha la peculiarità di svolgersi nel luogo che ha visto i primi passi del giovane Verdi non può dare risultati banalmente sovrapponibili a quelli di un qualsiasi altro concorso di canto, deve cercare il talento e rifuggire l'omologazione, deve avere il coraggio di dare al mondo della musica lirica molto, molto di più.
di Patrizia Monteverdi
video a cura di Danilo Boaretto
Patrizia Monteverdi