Pur tra le incognite di un commissariamento annunciato con ampio anticipo e di una pandemia che ha gettato nell’incertezza più assoluta anche i nostri teatri, il Regio di Torino guarda al futuro e, grazie all’entusiasmo e alla tenacia del Sovrintendente – direttore artistico Sebastian Schwarz, ha anticipato in un incontro su zoom le linee programmatiche della prossima stagione. La presentazione dei titoli, ancora generica nei nomi degli interpreti musicali, si è così trasformata in un’amabile discussione nel corso della quale Schwarz, con giustificata soddisfazione, ha snocciolati i quattordici titoli che, da Novembre a Luglio, animeranno non solamente il grande palcoscenico del teatro ma anche il Piccolo Regio e, in estate, gli spazi all’aperto del Parco Dora.
In apertura dell’incontro il Sovrintendente ha lanciato un accorato appello a tornare in teatro già in questi mesi estivi per i concerti che, nelle scorse settimane, hanno nuovamente avviato le attività del Regio. Schwarz non ha nascosto le difficoltà sanitarie del momento: “Non sappiamo quante persone potranno entrare in teatro. Per ora in Piemonte siamo a duecento persone, ma stiamo pregando gli dei e il presidente della Regione, Alberto Cirio, perché aumenti questi numeri, come per esempio hanno già fatto in Toscana dove è permessa l’entrata a seicento spettatori”.
Le opere che, ci auguriamo, vedranno in molti recuperano in parte quelle annullate nei mesi scorsi (è il caso della nuova produzione della “Bohème”, della “Passione secondo San Matteo” e del “Don Pasquale”) e presentano cinque novità assolute per il pubblico torinese. L’inaugurazione si preannuncia particolarmente ricercata con “Jenufa” (assente dal Regio da cinquant’anni) in un apprezzato allestimento, fortemente emotivo, firmato da Christof Loy e realizzato alcuni anni fa per la Deutsche Oper di Berlino. Il ritorno a Leoš Janáček sembra voler riprendere il percorso, felicemente avviato dal Regio pochi anni fa ma purtroppo poi interrotto, nel teatro del compositore ceco.
Verdi sarà presente con il collaudato allestimento di Lorenzo Mariani del “Ballo in maschera”. Sono invece due gli appuntamenti annunciati per Mozart: “Flauto magico”, con Diego Fasolis sul podio, trasposto da Barrie Kosky nel mondo dei film muti degli anni Venti del secolo scorso (spettacolo applaudito un paio di anni fa all’Opera di Roma) e, novità per i torinesi, “La finta semplice” in una realizzazione di Laurent Pelly proveniente dal Theater an der Wien.
Altra novità per il pubblico piemontese sono i “Dialoghi delle Carmelitane” con un nuovo allestimento che si preannuncia di grande richiamo anche mediatico: alla regia di Sophie Hunter si accompagneranno, infatti, le scene dell’archi-star Santiago Calatrava. Al regista Farncesco Micheli toccherà l’arduo compito proporre un’altra rarità con la nuova produzione dell' “Opera seria” di Florian Leopold Gassmann.
Il Piccolo Regio ospiterà due appuntamenti particolarmente interessanti: “La scuola dei gelosi” di Antonio Salieri (felicemente riportata sulle scene pochi anni fa in Veneto e in Toscana) l’opera da camera “Powder Her Face” di Thomas Adès (nuovo allestimento di Philipp Krenn) in prima esecuzione a Torino. Gli spazi open air del Parco Dora ospiteranno i tre appuntamenti estivi che a Luglio chiuderanno la stagione: “La Traviata” (allestimento del Regio di Laurent Pelly), il collaudato “Barbiere di Siviglia” (realizzato da Vittorio Borrelli) e “I Pagliacci” (regia di Gabriele Lavia). Dopo mesi di scandali e polemiche che hanno infangato il nome del Regio, grazie al lavoro di Schwarz, il teatro ha rialzato la testa con una prospettiva finalmente di nuovo internazionale.
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Lodovico Buscatti