Suor AngeliCovid LAB
di Davide Garattini Raimondi
”Fare Teatro” in questo periodo di corona virus è difficile, ma non impossibile.
Questa frase è l'inizio di tutto, senza questa premessa non si può fare nulla.
Tante sono state le parole e tanti sono stati i decreti, così come tante sono state le bocciature da parte di istituzioni con ipotesi, idee e soluzioni per portare avanti il mondo dello spettacolo dal vivo oggi.
Tutto questo è stato compreso, ma non sempre condiviso; comunque, dopo aver assimilato i nuovi dictat, ci siamo prodigati per creare progetti su misura.
Come ogni aspetto della nostra vita, oggi è necessaria un'evoluzione rispetto alle nostre abitudini. Non dobbiamo solo adattarci alle nuove richieste, ma dove è possibile, addirittura anticipare nuove eventuali criticità. Siamo certi che ogni cosa sia risolvibile se pensata in anticipo e prevenuta.
Oggi più che mai ci rendiamo conto che non tutto sia fattibile, occorre quindi fare scelte a monte, sulle proposte da fare, ma anche in altri tempi storici il teatro non era libero; basti pensare alla censura che ha impedito a molti titoli di essere messi in scena, oggi non abbiamo la censura, abbiamo la salute del pubblico e degli operatori come priorità. Gli artisti si sono spesso trovati molto ostacoli sul loro cammino, ma grazie alla creatività sono sempre riusciti ad andare avanti.
Non basta però, discutere di eventuali progetti, si deve andare avanti concretamente, perché il teatro è un mestiere che si fa!
Dobbiamo cominciare da titoli “di semplice gestione” per comprendere quali siano limiti di oggi con coscienza per la sicurezza di tutti.
Siamo consapevoli che un titolo non sia uguale all'altro, “Aida” non è “Così fan tutte”, occorre quindi scegliere il titolo operistico più adatto alla situazione. Quali opere garantiscono una certa sicurezza sanitaria, senza penalizzare la bellezza dell'opera e il pubblico? Occorre un titolo che sia godibile per l’audience non distanziandosi troppo dal mondo del melodramma, per come lo conosciamo, e che possa anche valorizzare la drammaturgia.
Come queste premesse la mia scelta è caduta su Suor Angelica di Giacomo Puccini.
Già da tempo avevo in mente un “laboratorio” che mi permettesse di “giocare” con questo titolo. Nel rispetto dell'opera e della sua musica volevo indagare e scardinare alcuni stereotipi del mondo dell'opera spesso dati più dalla pigrizia che per il rispetto della tradizione. Un laboratorio espressivo su questo titolo pucciniano, oggi più che mai diventa un'arma per combattere questo momento.
Suor Angelica mi permette da subito, proprio per la sua natura drammaturgica, un isolamento e “una clausura” degli interpreti che ben si adattano al rispetto delle regole di oggi.
Il numero dei cantanti in quest’opera è esiguo, quindi anche su palchi o spazi limitati può essere rappresentata senza penalizzare la parte vocale. L'Italia è ricca di chiostri e sagrati, solo per fare alcuni esempi, luoghi religiosi che si adattano perfettamente alla drammaturgia dell'opera e allo stesso tempo sono luoghi all'aperto come viene consigliato dalle misure.
Sarà una regia elastica e duttile tale che si possa adattare a qualsiasi geografia teatrale e che possa essere a 360°; una regia liquida che si possa pensare sia en face cioè con una platea frontale sia con un pubblico circolare. In questo periodo il teatro e di conseguenza il lavoro di un regista deve essere al servizio più che mai dello spettacolo, i disegni tradizionali di platea sono vietati per il momento e di conseguenza è necessario un totale ripensamento dei live.
Nello spazio i personaggi si muoveranno come sulle linee di un asterisco, a raggiera. L’unico punto di riferimento sarà il centro, le diagonali saranno quindi molto chiare e definite, garantendo movimenti in sicurezza.
Il laboratorio, ovviamente, sarà aperto a un piccolo gruppo di cantanti che dovranno lavorare con una grande elasticità mentale e artistica. Il “Piccolo gruppo” dovrà suddividersi diversi ruoli, questo in Suor Angelica non sarà un problema, molti personaggi non sono in scena contemporaneamente, pensiamo per esempio alla suora Zelatrice e alla Badessa, i due ruoli possono essere rivestiti dalla stessa cantante, è la drammaturgia stessa di Puccini che ci viene incontro, la scrittura è stata pensata in scene separate tra loro. Pochi interpreti, rischi di contagio limitati sul palco e così anche dietro le quinte.la parte orchestrale dovrà essere ridotta, purtroppo al momento, per un progetto di questo genere, non possiamo usufruire di un organico orchestrale completo, per cominciare si lavorerà con un pianoforte e una tastiera elettronica sfruttando gli effetti che lo strumento digitale potrà fornire, inoltre lo strumento voce e cioè, le stesse interpreti saranno apporteranno un arricchimento musicale dove si troverà l'occasione, le stesse dove sarà possibile si esibiranno anche con il loro strumento complementare sia esso un flauto o un violino, comunque la scelta di questo arrangiamento sarà ponderata di volta in volta secondo le peculiarità degli artisti e le scelte della direzione musicale.
Ho scelto anche di limitare le scenografie, quasi di eliminarle totalmente, sarà il singolo cantante a diventare spettacolo, un approccio all'opera molto più legato al teatro di ricerca, dove l'attore è a volte l'unico elemento in scena. L'essere umano si prende il suo spazio senza fronzoli o cornici inutili. L'opera così si adatta al luogo che incontra. Sarà una produzione agile che potrà girare in diversi spazi e che muterà a seconda delle peculiarità che si presenteranno.
Sarà l’artista sul palco a riempire l’essenzialità dell’apparato scenico, attraverso un percorso preciso elaborato durante il laboratorio. Ogni artista avrà quindi una traccia bene definita su cui lavorare per ogni scena. Saranno necessari pochi costumi e qualche oggetto per regalare allo spettatore la magia del teatro. Se il momento contingente ci obbliga a operare delle scelte, queste possono essere opportunità per trovare nuove soluzioni. Liberiamo il melodramma da inutili orpelli e attingiamo da quelle forme performative più attive.
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Dettagli inerenti il Gala della Lirica e le date degli eventi li potete trovare sul sito www.lacameratadellearti.it
Comunicato Stampa