C’è grande attesa per l’inaugurazione della Stagione operistica della Fondazione Haydn che avrà luogo a Bolzano sabato 9 novembre 2024, in replica domenica 10 novembre, con la nuova produzione di Gianni Schicchi di Puccini e Pierrot Lunaire di Schönberg per la regia di Valentina Carrasco, nel centenario dell’incontro tra i due compositori.
Il baritono Bruno Taddia vestirà i panni di Gianni Schicchi mentre Alda Caiello interpreterà il capolavoro di Schönberg, con l’Orchestra Haydn diretta da Michele Gamba.
C’è grande attesa per la nuova Stagione operistica 2024/25 della Fondazione Haydn curata da Giorgio Battistelli. Dopo l’esperienza dei precedenti nove anni, la nuova Stagione d’opera e sinfonica proseguirà ora su un binario comune, in un viaggio segnato da un’unica direzione artistica e caratterizzato da un cangiante gioco di specchi fra stili, linguaggi e repertori di epoche diverse. Prende così forma il nuovo cartellone della Fondazione Haydn, quattro titoli d’opera utili ad abbracciare un repertorio molto ampio, che dal Barocco conduce al Novecento, attraverso l’opera di Gioachino Rossini.
A chiusura dell’anno pucciniano, sabato 9 novembre alle ore 20.00 presso il Teatro Comunale di Bolzano la nuova Stagione operistica della Fondazione Haydn verrà inaugurata con un nuovo allestimento di Gianni Schicchi, anticipato da Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita.
SCHÖNBERG E PUCCINI
Basato su una selezione di 21 poesie tratte da una raccolta più ampia del simbolista belga Albert Giraud, e ispirato alla celebre maschera della commedia dell'arte italiana, Pierrot Lunaire è stato scritto su commissione per la cantante di cabaret Albertine Zehme nel 1912. Oltre a ricordare il 150° anniversario della nascita di Schönberg, l’esecuzione di questo capolavoro del Novecento si inserisce nelle celebrazioni del centenario della storica tournée italiana, grazie alla quale Pierrot Lunaire venne rappresentato per la prima volta nel nostro Paese, divenendo uno dei lavori più celebri del compositore austriaco.
A Firenze, in una delle tappe della leggendaria tournée italiana del Pierrot Lunaire, avvenne l’incontro tra Arnold Schönberg e Giacomo Puccini. Capitolo finale del celebre Trittico, Gianni Schicchi si ispira a un breve episodio contenuto nel trentesimo canto dell'Inferno dantesco. Rappresentato per la prima volta nel 1918 a New York, l’atto unico di Puccini godette subito del successo maggiore, iniziando ben presto ad avere vita autonoma, anche per la presenza dell’aria O mio babbino caro, divenuta cavallo di battaglia delle più celebri interpreti al mondo.
«L'opera è una delle invenzioni più grandi dell'umanità – afferma Giorgio Battistelli, Direttore artistico della Fondazione Haydn. Ancora oggi, dopo tanti secoli, riesce a esprimere un concentrato di sentimenti che neanche mezzi espressivi più tecnologici riescono a toccare. Schönberg, padre della dodecafonia, e Giacomo Puccini: apparentemente sembrano figure molto distanti ma entrambi avevano invece la capacità di riuscire ad ascoltarsi. I due compositori si sono incontrati a Firenze, proprio alla prima del Pierrot Lunaire. Sono certo che da parte di entrambi ci fosse grande emozione. Il mio desiderio è di riuscire a creare a Bolzano un laboratorio europeo che permetta di superare gli steccati cosiddetti di identità, non soltanto culturale ma anche artistica, estetica, e di individuare così la bella e suggestiva complessità del nostro tempo».
IL CAST
Sarà la voce di Alda Caiello ad interpretare il capolavoro del padre della dodecafonia, mentre il baritono Bruno Taddia vestirà i panni di Gianni Schicchi. L’Orchestra Haydn sarà diretta da Michele Gamba, tra gli interpreti più poliedrici ed interessanti, il cui debutto nel 2023 al Metropolitan di New York è stato accolto come "migliore esecuzione dell'anno" da parte del New York Times. La regia è firmata da Valentina Carrasco, tra le voci più originali di oggi, forte dei suoi studi che riguardano la musica, danza e letteratura, oltre che nel campo del film e dei video. In merito alle sue regie d’opera, l’artista argentina ha affermato:
«Non sono io ad aver scelto la lirica ma è quest'arte che ha scelto me. La mia formazione eclettica sicuramente si è rivelata l’ideale per una forma di spettacolo che unisce musica, teatro, parola, danza. Quando mi metto davanti a una partitura aspetto che sia l’opera a parlarmi, non cerco di applicare la mia visione a quella storia e a quella musica. Ogni opera parla per se stessa e io devo sentire quello che l’opera dice in questo momento storico».
Grazie al lavoro di Clarry Bartha, casting manager di questa produzione, il complesso vocale si completerà con Sara Cortolezzis (Lauretta), Enkelejda Shkoza (Zita), Antonio Mandrillo (Rinuccio), Marcello Nardis (Gherardo), Francesca Maionchi (Nella), Ben Perkmann (Gherardino), Gianni Giuga (Betto di Signa), Renzo Ran (Simone), David Roy (Marco), Sarah Richmond (La Ciesca), Mattia Rossi (Dottor Spinelloccio e Amantio Di Nicolao), Federico Evangelista (Pinellino) e Lorenzo Ziller (Guccio). Scenografia e costumi sono stati curati da Mauro Tinti, il Lighting design da Giuseppe Di Iorio. Appuntamento in replica il giorno successivo, domenica 10 novembre alle ore 16.00 al Teatro Comunale di Bolzano.
Le due rappresentazioni saranno precedute da Oper.a Talk, il consueto appuntamento di introduzione all'opera che si terrà nel foyer del Teatro Comunale alle ore 19.00 (sabato 9 novembre) e alle ore 15.00 (domenica 10 novembre).
Tra le maggiori interpreti nel panorama europeo per versatilità, raffinatezza e capacità espressive, Alda Caiello ha cantato sotto la guida di direttori quali Luciano Berio, divenendo sua interprete prediletta per Folk Songs, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Arturo Tamayo, Gianandrea Noseda, Jonathan Webb, Donato Renzetti, Emilio Pomarico, Pascal Rophé, Waine Marshall, Stephen Ausbury, Peter Rundel, Lucas Vis, Sandro Gorli e Marcello Panni. Il suo repertorio spazia dal Barocco al contemporaneo, passando per i maggiori titoli delle opere del Novecento.
Dopo l’iniziale attività come violinista, Bruno Taddia debutta nel 2001 al Rossini Opera Festival nel ruolo di Don Alvaro ne Il viaggio a Reims. In seguito alla vittoria del Concorso AsLiCo interpreta L’Italiana in Algeri (Taddeo) nei teatri di OperaLombardia. Da allora, è stato invitato ad esibirsi nei più prestigiosi teatri in Italia ed all’estero, sotto la direzione di Riccardo Muti, Gianluigi Gelmetti, Roberto Abbado, Alberto Zedda, Michele Mariotti, Francesco Lanzillotta, Thomas Hengelbrock, Hartmut Haenchen, Ottavio Dantone, Diego Fasolis, Jean-Christophe Spinosi. Dopo Gianni Schicchi a Bolzano, Taddia è atteso a Tokyo per Madama Butterfly.
Nata a Buenos Aires, Valentina Carrasco studia musica, danza e letteratura, per poi proseguire, a Parigi, nell’ambito del film e dei video. Dal 2000 collabora con La Fura dels Baus, in particolare con Carlus Padrissa e Àlex Ollé, con cui lavora alle regie di allestimenti realizzati in tutto il mondo. Inizia quindi la sua carriera in solitaria firmando regie operistiche e coreografie di rilevanza mondiale, ospitate nei più illustri teatri e festival operistici, conseguendo prestigiosi premi come il Golden Mask di Mosca per il Don Giovanni e il recentissimo Premio Abbiati per La Favorite. All’International Opera Awards di Londra ha inoltre ricevuto una nomination come migliore regista per Les vêpres siciliennes, mentre il suo Nixon in China ha ottenuto, per il medesimo Premio, una nomination come migliore spettacolo.
Affermatosi come uno degli interpreti più poliedrici ed interessanti degli anni recenti, dopo le importanti esperienze come assistente di Antonio Pappano e Daniel Barenboim, Michele Gamba debutta al Covent Garden di Londra, riscuotendo grande successo di pubblico e critica. Invitato da numerosi teatri e orchestre d’Europa, debutta al Teatro alla Scala di Milano nel 2016. Da allora stabilisce un rapporto di stima e fiducia con l’orchestra ed il teatro milanese che lo porterà a prendere parte a diverse produzioni negli ultimi anni. È stato chiamato dalla Semperoper di Dresda a dirigere Die Zauberflöte nella produzione che ha segnato la riapertura del teatro dopo la pandemia. Ha inaugurato la scorsa Stagione della Washington National Opera con Il trovatore di Verdi, ottenendo importanti consensi dalla critica internazionale, ed il suo debutto al Metropolitan di New York con L’elisir d’amore è stato definito dal New York Times “best performance of the year 2023”.
PARTNER
Un ringraziamento speciale va a tutti partner istituzionali: il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, le Province autonome e i Comuni di Trento e Bolzano, Alperia, Stiftung Sparkasse, Schenk, Mediocredito Trentino Alto Adige e tutti i partner che ogni anno sostengono con convinzione il lavoro della Fondazione Haydn.
INFORMAZIONI
Maggiori informazioni e biglietti sul sito www.haydn.it