

Quest’anno il Festival che si svolgerà dal 13 marzo al 2 aprile, avrà come titolo “La notte sarà nera e rossa”. Una parafrasi delle ultime righe scritte dal poeta Gérard de Nerval a sua zia prima di suicidarsi: “Non aspettarmi questa sera, perché la notte sarà nera e bianca”.
Nero e rosso sono anche i colori che tingono questo Festival, che con le tre opere in programma (Rigoletto di Verdi, Irrelohe di Schreker e Der Mond di Orff) associa colori e musica: il nero ricorda la notte, la disgrazia, la maledizione; il rosso la festa, la luna , ma anche il fuoco e il sangue.
Rigoletto di Giuseppe Verdi apre il Festival il 13 marzo alle 20.00.
Repliche: il 15 (ore 16.00), 18,21,25,27,29,31, 2 aprile (ore 20.00)
Direttore: Michele Spotti, regia Axel Ranisch, scene Falko Herold, Luci Michael Bauer, Maestro del coro Johannes Knecht.
Interpreti : Il duca di Mantova Mykhailo Malafii, Rigoletto Roberto Frontali, Gilda Nina Minasyan, Sparafucile Wenwei Zhang, Maddalena Agata Schmidt, Il cavaliere Marullo Daniele Terenzi, Il Conte di Manterone Roman Chabaranok, Matteo Borsa Grégoire Mour, Il Conte di Ceprano Evgeny Solodovnikov. Orchestra e Coro dell’Opéra di Lione.
Nuova produzione in collaborazione con la Bayerische Staatsoper di Monaco.
La trama di Rigoletto, per cui Verdi s’ispirò al romanzo di Victor Hugo, Le Roi s’amuse, è ben nota.
Quest’opera arricchisce il pathos del melodramma di un nuovo spessore psicologico e rappresenta l’inizio di una rivoluzione nel campo della drammaturgia. Segnata dall’introspezione, dall’emozione, dalle contraddizioni della condizione umana, sonda i tormenti dell’anima. Niente è gratuito, tutto ha un senso, profondamente umano nella sua tragicità. Dall’ouverture al crimine finale, la tensione non cede mai, in un susseguirsi di grande intensità.
La regia è opera del berlinese Axel Ranisch che porta per la prima volta in un’opera di Verdi il suo universo sfalsato, improntato di burlesco malinconico, d’amore per il circo e di poesia trash .Il risultato sarà un vero choc estetico, e mostrerà un universo a metà tra John Waters e Rainer Fassbinder.
Der Mond, di Carl Orff, 14 marzo ore 16.00, al Théatre du Point du Jour.
Repliche: il 15 (ore 16.00), 18, 19, 20,21 (ore 20.00) 22 (ore 16.00).
Direttore: Hugo Peraldo, video Grégoire Pont, regia James Bonas, scene e costumi Thibault Vancraenembroeck, luci Christophe Chaupin.
Versione per due pianoforti, organo e percussioni di Friederich K. Wanek. Solisti dello Studio dell’Opéra di Lione. Coro da camera Spirito. Nuova produzione.
Su libretto del compositore, da una favola dei Fratelli Grimm, narra la storia di quattro ragazzi venuti dal paese della notte eterna. Scoprono, appesa ad un albero, una sfera luminosa che portano via per goderne della luce. Divenuti adulti, si dividono l’oggetto magico e alla loro morte, quando
discendono nel regno delle tenebre, ciascuno di essi porta con sé un quarto di luna. Il loro paese ripiomba nelle tenebre, ma la luce illumina gli inferi, creandovi grande scompiglio. San Pietro allora rimette le cose a posto: recupera la luna e l’ appende ad una stella. L’oltretomba ritrova la sua triste penombra, mentre il mondo possiede ora un astro per illuminare i sogni e calmare le paure oscure.
La regia di James Bonas e i video di Grégoire Pont creano un’atmosfera fiabesca ed onirica, grazie ad effetti speciali ed animazione. La bellezza delle voci e la magia delle immagini donano a questa Luna uno splendore del tutto particolare. Lo spettacolo conduce al sogno, all’immaginazione, ad immagini di luce. La musica diventa materia vivente e mutevole, guidando lo spettatore in un percorso ricco di emozioni.
Irrelohe di Franz Schreker, 14 marzo ore 20.00
Reliche: 17,20 (ore 20.00), 22 (ore 16.00) 24,28 (ore 20.00)
Direttore: Bernhard Kontarsky, regia David Bösch, scene Falko Herold, costumi Moana Stemberger, luci Michael Bauer, maestro del coro Johannes Knecht.
Interpreti: Il Conte Heinrich, Stephan Rügamer, la guardia forestale Piotr Micinski, Eva Deirdre Angenent, la vecchia Lola Janina Baechle, Peter, figlio di Lola, Julian Orlishausen, Christobald James Kryshak. Orchestra e Coro dell’Opéra di Lione.
Nuova produzione.
Nella Germania del XVIII secolo, nel castello d’Irrelohe, il conte Heinrich è innamorato della pura Eva. Vittima di una maledizione che ha colpito la sua famiglia, teme di cedere alla follia assassina se si lasciasse trasportare da questo amore. A suo tempo infatti suo padre aveva violato la fidanzata di Christobald l’albergatore. Questo amore nevrotico suscita la gelosia di Peter, pretendente di Eva e l’ostilità di Christobald. Un dramma che si concluderà con l’incendio del castello maledetto, Irrelohe significa infatti “La Fiamma Folle”.
La regia di quest’opera “velenosa”, segnata dalla morbosità , autodistruzione e sensualità è affidata a David Bösch. Autore di una incisiva trilogia Mozart Da Ponte per i teatri d’opera di Ginevra e Amsterdam, è un fine conoscitore dei compositori “degenerati”. Le sue produzioni di Das Wunder der Heliane e Die tote Stadt di Korngold, hanno lasciato il segno. La sua regia mostrerà tutta quella forza graffiante che richiede l’opera di Schreker.
Comunicato Stampa