Francesco Ommassini è un direttore d'orchestra di cui abbiamo approfondito la conoscenza tramite una doppia intervista effettuata sette anni orsono. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, portandosì con se anche una pandemia che ha sconvolto le vite di un po' tutti. Fortunatamente le cose sono tornate, si spera definitivamente, alla normalità e con la ripresa regolare degli spettacoli abbiamo avuto modo di apprezzare la bacchetta del direttore veneziano in più produzioni sparse sul territorio nazionale. Poche settimane fa è giunta la notizia che Ommassini avrebbe diretto le recite di Giocanda previste a partire dal Filarmonico di Verona per poi proseguire su tutti i teatri del circuito OperaLombardia pertanto ci è parsa un'ottima occasione per reincontrarlo.
Buongiorno Francesco, sei reduce dalle recite di Gioconda dirette con successo al Filarmonico di Verona e ti appresti a dirigere le tappe del tour OperaLombardia che inizieranno il 4 novembre dal Teatro Ponchielli di Verona. Sei soddisfatto di come sta andando?
Buongiorno Danilo, come dicevi abbiamo appena terminato le recite veronesi della Gioconda; sono molto soddisfatto del risultato, soprattutto considerando le numerose difficoltà per i cambiamenti nel cast dovuti ad indisposizioni. Il titolo era assente da tanti anni qua ed il pubblico ha molto apprezzato il suo ritorno sulle scene.
Sappiamo che sei stato chiamato a sostituire il tuo collega Giampaolo Bisanti che purtroppo ha dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico che, per quanto semplice, l’ha costretto ad annullare l’impegno. Cosa ti ha comportato debuttare un’operona così complicata, con immagino poco preavviso?
Effettivamente è piuttosto complicato subentrare all’ultimo momento in un’opera non proprio di repertorio, ma fortunatamente amo molto questo titolo e ne conoscevo una gran parte piuttosto bene. Ovviamente ho dovuto fare una full immersion impegnativa ma ne è valsa la pena!
Nell’affrontare Gioconda, quali sono le difficoltà maggiori dal punto di vista direttoriale?
La Gioconda presenta svariati ostacoli nella concertazione; il mio principale intento è quello di trovare un difficile equilibrio, cercando di non calcare la mano sugli accenti che Boito suggerisce con la sua immaginosa oratoria e sui quali ogni tanto Ponchielli trova qualche soluzione particolarmente tonante ed accesa, ma senza nemmeno mitigare ed edulcorare una partitura così originale. Cercare insomma di restituirla come è stata pensata e licenziata dall’autore senza arbitrari tentativi di mitigare il materiale musicale.
Nel corso degli anni hai diretto molto belcanto tanto che ti si può considerare uno specialista di quel tipo di repertorio: ritieni più complicato dirigere Sonnambula – primo titolo belcantista che ci viene in mente – o Gioconda?
In generale il mio approccio è sempre lo stesso , pur nelle ovvie differenze stilistiche. Cerco di ottenere il massimo dalla compagnia di canto che ho a disposizione, valorizzando al massimo le singole qualità sempre però tenendo il “volante” dell’esecuzione. Non amo accompagnare ma guidare gli artisti sul palcoscenico mettendo a frutto il lavoro fatto in sala.
Ovviamente il belcanto lascia molta più libertà al concertatore per la natura stessa del materiale musicale, ma amo tantissimo anche questo repertorio e mi sto divertendo molto a “nuotare” nella partitura.
A Verona hai diretto molto negli ultimi anni: esiste un legame speciale tra te e l’orchestra dell’Arena?
Sono nato artisticamente in questo teatro, prima con la mia lunga presenza in orchestra e successivamente, iniziata la mia carriera direttoriale, come ospite nella stagione lirica del Filarmonico; dal 2019 poi ho anche un incarico in Direzione Artistica, grazie al quale ho imparato tantissimo sul funzionamento della macchina di una Fondazione, così complesso e sfaccettato. È sempre un'emozione particolare però, anche dopo qualche anno, dirigere i miei ex colleghi!
Dopo le due recite di Cremona verranno Como, Teatro Sociale – 10 e 13 novembre, Brescia, Teatro Grande – 18 e 20 novembre e Pavia, Teatro Fraschini – 24 e 27 novembre; teatri splendidi, di grande storia e dalle acustiche meravigliose. Un tour particolarmente impegnativo ma immaginiamo anche molto gratificante…
Il tour nei teatri lombardi è particolarmente impegnativo effettivamente! L’avevo già affrontato qualche anno fa con una bellissima produzione della Scala di Seta di Rossini con lo spettacolo del ROF di Michieletto ed ho un ricordo della necessità di trovare molte soluzioni per adattarsi alle differenti situazioni acustiche e di spazi in questi teatri abbastanza diversi tra loro. Ancora più complessa sarà la sfida per uno spettacolo così grande come quello di Filippo Tonon.
In un’opera tanto complessa anche vocalmente è fondamentale per i cantanti avere il supporto di un direttore che ami e capisca le voci: sei d’accordo su questo e come ti poni sotto questo aspetto?
Io amo tantissimo le voci e negli anni ho anche cercato di approfondire molti aspetti tecnici legati al mistero di questo strumento unico. Vedo e cerco di utilizzare le caratteristiche e le peculiarità degli artisti con i quali collaboro nel contesto dell’interpretazione dell’opera che sto affrontando.
A proposito di amare le voci, da qualche anno ti stai impegnato parecchio amandone soprattutto una in particolare...
Si, la mia bella fidanzata è una delle migliori interpreti al mondo nel suo repertorio senza dubbio! Ci siamo conosciuti anni fa proprio in una produzione qua a Verona e devo dire che grazie a lei ho imparato tante cose sui segreti del canto, anche seguendo le sue lezioni con il mio idolo Mariella Devia.
Inoltre assisto quotidianamente alle difficoltà che un cantante incontra avendo uno strumento molto delicato e questo mi permette di comprendere maggiormente le esigenze degli artisti.
Dopo questa Gioconda, hai già qualche impegno in programma di cui puoi riferirci?
Appena finito questo tour de force con Gioconda sarò in Corea del Sud al Seoul Art Center per una produzione di Traviata ed in Gennaio inaugurerò la stagione lirica del Filarmonico con Nozze di Figaro con un bellissimo cast e con la mia cantante preferita, Gilda Fiume, come Contessa (sorride).
Grazie per la chiacchierata e in bocca al lupo per i tuoi impegni
Grazie a te e un saluto a tutti gli amici di OperaClick!
Danilo Boaretto