mascherpa ha scritto: ↑19 set 2024 14:36Non ho assistito a questa realizzazione dei Gurrelieder e quindi non posso, né intendo dirne nulla.
Sul "non pervenire" del coro ho però un ricordo molto preciso: sentii per la prima volta il pezzo dal vivo nel 1973, alla Scala. Dirigeva un Mehta ancora relativamente giovane (aveva trentasette anni), che in un'intervista aveva sottolineato come fosse difficile ottenere nei Gurrelieder un buon equilibrio tra orchestra e coro. Il mio posto d'abbonamento era quell'anno in platea piuttosto davanti, mi pare in quinta fila, e... il coro non mi pervenne; anzi non lo vedevo nemmeno.
Mi ha colpito quindi il ricorrere, piú di mezzo secolo dopo, della stessa impressione in un altro ascoltatore e in un teatro che, comunque, ha subito modifiche tali che ne hanno indubbiamente alterato anche l'acustica.
Al di fuori d'ogni valutazione sulla maestria dei diversi direttori, mi pare sia opportuno chiedersi se l'unica buona ragione per eseguire pezzi con organici cosí enormi nei teatri d'opera non sia per caso di carattere logistico, cioè legata alla capienza della buca coperta piú, almeno in parte, il palcoscenico, capienza senza dubbio maggiore che nella maggior parte delle sale da concerto.
Il palcoscenico consente senza dubbio il contenimento della massa corale. Nella disposizione avallata da Chailly i cori maschili erano molto indietro sul palcoscenico e molto in alto, tanto che dalla prima fila di loggione centrale le ultime file dei coristi alla vista erano parzialmente coperte dalla parte superiore del boccascena. Indubbiamente vi era un attutimento della sonorità , mentre l’orchestra non attutiva nulla (ma ai solisti andava peggio). I cori femminili erano davanti a quelli maschili, quindi maggiormente proiettati (ma il coro femminile entra solo nell’ultimo lied).
I Gurre-Lieder hanno un’orchestrazione per lo più molto cameristica, con una strumentazione viceversa esorbitante, con divisione delle sezioni molto spesso a parti singole. La cura e il tempo dedicato alla concertazione con coro e cantanti , in un’opera musicale quale i “Gurre-Lieder”, dovrebbe essere pari, se non maggiore, a quella che si dedica a opere come Elektra o Salome, con la difficoltà ulteriore che l’orchestra non sta in buca. Altri teatri sacrificano le prime file di platea per guadagnare spazio ed equilibrio sonoro.