Metterlo, appunto: nella maggiore parte dei casi gareggiando con "don" Calogero Sedàra che sale lo scalone di Donnnafugata. Indossarlo è tutt'altra cosa, e anche tra i musicisti è un privilegio piuttosto raro. Si trova ricordato il caso d'un pianista, all'inzio del Novecento, che viaggiava trasportando il frac (anzi, Frack perché era germanofono) nello zaino: mi diverte supporre che l'origine del cubismo vada ricercata nella presenza di qualche pittore a un suo concerto.Giulio Santini ha scritto: ↑22 nov 2019 18:43E dire che indossare il frac, oggi, è un così gran privilegio per i musicisti, gli unici o quasi che possano continuare a metterlo!
Un dettaglio indescrivibile nelle orchestre in frac sono quasi sempre le scarpe maschili, e troverei gradevole che gli orchestrali potessero vestirsi con un minimo di varietà, rispettando un code dressing rigoroso ma più esteso (associazione di concetti oggi oggi pochissimo apprezzata...). So poi bene che la maggior parte degli spettatori, e pressoché tutti quelli saltuari, vedono la questione molto diversamente.