Petr Popelka e i Wiener Symphoniker, un Bartók di fuoco a chiusura del Merano Festival

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daphnis
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Petr Popelka e i Wiener Symphoniker, un Bartók di fuoco a chiusura del Merano Festival

Messaggio da daphnis » 26 set 2024 09:49

Da mesi, amici e addetti ai lavori avveduti cui è nota l’attenzione di chi qui scrive all’arte della direzione d’orchestra, mi suggerivano: “Hai ascoltato dal vivo Petr Popelka? Fallo e sappimi dire! ”. Suggestioni corroborate dai fatti: questa primavera, a Popelka ed ai “suoi” Wiener Symphoniker è stato assegnato il finale (con Ode alla Gioia cantata dalla Wiener Akademie) della Nona Sinfonia di Beethoven “del Bicentenario” (7 maggio 1824-2024) eseguita, in streaming europeo su Artè, da quattro grandi orchestre con i loro direttori: Gewandhaus Lipsia-Andris Nelsons, Orchestre de Paris-Klaus Mäkelä, Scala Milano-Riccardo Chailly le altre tre.

Petr Popelka (Praga, 38 anni), per identità e formazione, da strumentista (contrabbasso) e direttore presso l’Orchestra della Radio della città natale, ci porta diritti alla grande tradizione di suono ed espressione di quel crogiuolo di artisti che è la Repubblica Ceca. Suono denso e plastico ed espressività incandescente che paiono rifarsi ad una “etnia” culturale e a tutta una storia. Dal 2022 come ospite, ora come direttore stabile, la personalità di Popelka si è “innestata” nei Wiener Symphoniker (i “Wiener” duttili, “europei”, rispetto alla tradizione in capo ai “cugini” Philarmoniker: detentori della prima esecuzione dei Gurre Lieder di Schoenberg, e a ricordo personale legati a geniali collaborazioni con l’indimenticabile Georges Pretre). ll connubio Popelka-Symphoniker è, oggi, fra i più eccitanti su scala europea, e direttore ed orchestra ci hanno letteralmente inchiodati alla poltrona, al Kursaal di Merano, nella più folgorante lettura-esecuzione immaginabile del Concerto per Orchestra (1943) di Béla Bartók. Composto negli Stati Uniti negli anni di fuga dal nazismo e parzialmente “americano” nell’espressione. Lavoro insidioso (talora banalizzato in concerto, da interpreti non avveduti) per la commistione di stili e i ritmi “sghembi”. Petr Popelka ha unito quella cultura personale di suono, di cui si diceva, al temperamento infuocato e ad una tecnica gestuale e ritmica assoluta, per una esecuzione magistrale del Concerto, strumento i Wiener Symphoniker ad un grado elevato di plasticità, compattezza e dedizione al gesto ed alla personalità del direttore. Così, il “Gioco delle Coppie” è sortito magico nelle risonanze e nelle dinamiche, idem i ritmi irregolari dell’Intermezzo Interrotto, e prima i suoni “liquidi” dell’Elegia e, culmine conclusivo, l’esattezza e forza espressiva del “fugato” degli archi nel finale. Esecuzione salutata dal boato della sala, e seguita , in bis, da un’impagabile Frühlingstimmen Valzer di Johann Strauss Jr, nel quale si è verificato al massimo grado il connubio di cui si parlava: la densità del suono storico “praghense”, boemo del direttore “innestata” nel rubato viennese. Una meraviglia.
Incompiuto, invece, nella prima parte, l’esito del Primo Concerto per pianoforte ed orchestra di Ciaikovskij: la pur agguerrita Anna Vinnittskaya ha faticato tutto l’allegro non troppo iniziale a trovare, con l’orchestra, la quadratura dinamica del pezzo nell’acustica “presente” del Kursaal, che non perdona eccessi e richiede a chi vi approdi un’attenta prova di assestamento del suono. Qui l’esecuzione è parsa assestarsi dal secondo movimento-andantino in poi. Peccato ma non si può aver tutto: e Bartók e Johann Strauss Jr., favolosi, hanno portato alle stelle la “temperatura” esecutiva, terzo “culmine” (insieme a Gatti-Buchbinder-Dresda ed Honeck-Bronfman-Pittsburgh) del ciclo Classic del 39° Südtirol Festival che, con la folgorazione-Popelka, ci dà appuntamento all’attesa edizione n°40.



ZetaZeta
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Re: Petr Popelka e i Wiener Symphoniker, un Bartók di fuoco a chiusura del Merano Festival

Messaggio da ZetaZeta » 29 set 2024 07:06

I Symphoniker quando c'è da suonare suonano e hanno un suono bellissimo. Scusami il bisticcio di parole.

daphnis
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Re: Petr Popelka e i Wiener Symphoniker, un Bartók di fuoco a chiusura del Merano Festival

Messaggio da daphnis » 30 set 2024 12:42

Vero (e se la tirano meno rispetto ai famosi cuginetti, ultimamente un po' su e giù)

marco vizzardelli

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