Dobbiaco Festival, Mahler 6, Sanderling Sinfonica di Milano

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daphnis
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Dobbiaco Festival, Mahler 6, Sanderling Sinfonica di Milano

Messaggio da daphnis » 28 lug 2024 23:17

E’ un tuffo al cuore venire a Dobbiaco ad ascoltare la Sesta Sinfonia di Gustav Mahler, fra sindrome di
Stendhal per la bellezza dei luoghi e rito sacrale: lo sguardo che dal terrazzo della camera d’albergo spazia
sulla prateria, i pini e le montagne e la magica visione del Grand Hotel tardottocentesco, già sede di
vacanze aristocratiche, noto a Mahler e risorto a nuova vita negli anni ’90, proprio nel nome del Maestro,
come Centro Culturale Euregio e sede della lignea Sala da concerti a Mahler dedicata nella sua “patria
sudtirolese”, là dove la mitica “casetta” fu la sede dello struggente finale compositivo di un’esistenza in
musica.
Da mahleriani di una vita, si trattiene il fiato: le Settimane Musicali di Toblach (13-29 luglio), al cuore del
loro ciclo quest’anno molto articolato, offrono alla platea stracolma della Sala Mahler la sinfonia in la
minore, l’Orchestra Sinfonica di Milano (la cui sede, nel capoluogo lombardo, si trova, guarda caso, in Largo
Gustav Mahler, segno di una dedizione) approda a Dobbiaco in fase di euforia esistenziale ed artistica dopo
la nomina del giovanissimo e straordinario direttore musicale Emmanuel Tjeknavorian, che inizierà con la
“sua” orchestra un ciclo Mahler dalla prossima stagione, ma lo vuol fare con ordine, cominciando dalla
Prima Sinfonia “Titano”, e a Dobbiaco lascia la bacchetta nelle solidissime mani di Michael Sanderling,
classe 1967, figlio d’arte (il mitico Kurt), direttore stabile della Sinfonica di Lucerna, attivissimo con tutti i
massimi complessi mondiali: musicista dall’evidente, primaria caratteristica di una totale lucidità
strutturale, ovvero senso della forma, della proporzione, della chiarezza di analisi strumentale portata a
sintesi. Ne viene, con la Sinfonica di Milano in grande spolvero esecutivo nell’ascolto reciproco fra le
sezioni, un Mahler compatto e teso, completamente scevro da cachinni ed eccessi d’estro in fraseggio
(purtroppo andati “di moda” anche fra alcuni interpreti ”di nome”). Sanderling va al sodo e al nocciolo, non
“slenta” e non rompe le frasi (neanche nei trii dello Scherzo, eseguito in terza posizione), solo giocando su
colori ed espressione; la forma prevale sull’ ”epos” (senza però annullarlo) ed i quattro movimenti si
proporzionano ad hoc in meno di un’ora e mezza di esecuzione: la marcia iniziale è davvero allegro energico
e l’andante moderato può distendersi in perfetto rapporto agogico. Idem lo scherzo, con le sortite
solistiche di tutta la fase centrale marcate in colore ed espressioni ma in totale assenza di quegli
sdilinquimenti ritmici “pseudo-viennesi” che alcuni direttori (dimenticando forse che di Leonard Bernstein
ce n’è stato uno ed uno solo!) scambiano per “estro mahleriano”. Con l’orchestra in bell’aplomb anche
nell’acustica dettagliata ma molto “presente” della sala di dimensioni contenute (ci sono abituati:
l’Auditorium milanese ha caratteristiche non dissimili), Sanderling tiene il punto, in un finale compattissimo,
fino al lapidario accordo degli archi che chiude in silenzio la sinfonia, lasciandoci in quel mirabile istante di
fiato sospeso prima dello scioglimento in lunghissimo applauso entusiasta.
Bravi tutti, la bacchetta e l’orchestra in fase di ascesa a pieno status europeo (a Milano ci aspetta una
stagione fervida di idee). Usciamo dal santuario, alle otto di una sera di verde e di monti incoronati di nubi
basse, ripeni e “circonfusi” di Gustav Mahler.


marco vizzardelli



ZetaZeta
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Re: Dobbiaco Festival, Mahler 6, Sanderling Sinfonica di Milano

Messaggio da ZetaZeta » 30 lug 2024 12:27

La VI, nel suo andamento travagliato, è forse la sinfonia di Mahler che amo di più.

daphnis
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Re: Dobbiaco Festival, Mahler 6, Sanderling Sinfonica di Milano

Messaggio da daphnis » 01 ago 2024 12:58

Direi i multipli di 3: 3, 6, 9. Immense.
Ma adoro anche il Titano.

marco vizzardelli

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