Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

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michele_gallo_55
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da michele_gallo_55 » 08 nov 2024 21:08

UltrasFolgoreVerano ha scritto:
08 nov 2024 21:00
Non siamo diventati troppo cogitabondi?
È anche merito delle letture che consigli...
Ultima modifica di michele_gallo_55 il 08 nov 2024 21:40, modificato 1 volta in totale.


MGL

commentimusicali
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da commentimusicali » 08 nov 2024 21:10

michele_gallo_55 ha scritto:
08 nov 2024 21:02
La tragedia greca è testimonianza di un mondo culturale difficilmente avvicinabile. Di certo non dal sassone Wagner
del Rheingold, penalizzato oltretutto da limitate qualità nella veste di autore lettererario.
Un autore si può riferire a chi si vuole, ma mischiare Wagner con la grecità per me è un pesante errore concettuale, è come mischiare le spianate berlinesi di Speer con il Partenone.
Wagner è Wagner, va preso così com'è, lasciando stare i tesori dei poveri greci.
Sì ma non ho capito chi mischia Wagner con la grecità. Dire che Wagner si ispira ad alcuni elementi del teatro greco (quelli che ho scritto e a cui lui stesso si riferisce esplicitamente) non vuol certo dire stabilire un’equivalenza identitaria. Nessuno l’ha mai stabilita. Come nessuno ha mai stabilito l’equivalenza tra l’Anello e il Nibelungenlied o l’Anello con l’Edda di Snorri o la mitografia dei Grimm. Wagner raccoglie tante cose da molti.

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michele_gallo_55
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da michele_gallo_55 » 08 nov 2024 21:14

Mi sembra tu abbia scritto

"In terzo luogo Wagner esplicitamente si riferisce, nei suoi scritti, all'ispirazione del teatro greco, sia a livello formale (i quattro giorni delle feste ateniesi in onore di Dioniso con le tre tragedie seguite, o precedute, dal dramma satirico), sia contenutistico con l'intervento diretto degli dei nelle vicende degli uomini, utilizzati spesso come loro strumento"

Ci trovo il riferimento ad una filiazione, come quella di Speer dal Partenone, certo posso sbagliarmi.
Ma per me Wagner non si è "nobilitato" con il classicismo greco, lo ha solo usato. Ed in modo non felice.
MGL

commentimusicali
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da commentimusicali » 08 nov 2024 21:59

michele_gallo_55 ha scritto:
08 nov 2024 21:14
Mi sembra tu abbia scritto

"In terzo luogo Wagner esplicitamente si riferisce, nei suoi scritti, all'ispirazione del teatro greco, sia a livello formale (i quattro giorni delle feste ateniesi in onore di Dioniso con le tre tragedie seguite, o precedute, dal dramma satirico), sia contenutistico con l'intervento diretto degli dei nelle vicende degli uomini, utilizzati spesso come loro strumento"

Ci trovo il riferimento ad una filiazione, come quella di Speer dal Partenone, certo posso sbagliarmi.
Ma per me Wagner non si è "nobilitato" con il classicismo greco, lo ha solo usato. Ed in modo non felice.
Confermo quello che ho scritto. Poi che su questi due elementi ( ma ce ne sono anche altri più architetturali e scenografici come l’utilizzo di rialzi per far sembrare i cantanti più alti e imponenti o il ventaglio della sala) sia una filiazione o un’ispirazione non ne farei questione sostanziale :-)

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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da UltrasFolgoreVerano » 09 nov 2024 01:35

michele_gallo_55 ha scritto:
08 nov 2024 21:08
UltrasFolgoreVerano ha scritto:
08 nov 2024 21:00
Non siamo diventati troppo cogitabondi?
È anche merito delle letture che consigli...
Da ora in poi solo manga!

daphnis
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da daphnis » 09 nov 2024 01:41

Manga cogenti.

marco vizzardelli

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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da UltrasFolgoreVerano » 09 nov 2024 01:47

scat ha scritto:
06 nov 2024 07:57
Perdonate l'ot, ma non sforo di molto: il Ring di Copenhagen (dir. Michael Schønwandt, reg. Kasper Bech Holten) è così imperdibile come leggo in giro?
Ora mi affido solo ai Ring trasmessi in streaming. Di questo Ring danese, che non mi sembra sia passato sui canali Medici o Mezzo, non mi attirava il fatto che fosse costellato di nomi sconosciuti. Poi per carità, ci possono riservare anche sorprese neh …

Nel frattempo nessuno del forum l’ha visto? Commenti?

Comunque il Ring con la regia di Kupfer, nonostante la presenza di Barenboim, è un must grazie anche ad un cast eccellente, su tutti il mio amatissimo e mai tanto idolatrato Tomlinson. Caro scat basta ed avanza! :wink:

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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da UltrasFolgoreVerano » 09 nov 2024 01:47

daphnis ha scritto:
09 nov 2024 01:41
Manga cogenti.
Sopratutto quelli!

Don Carlo
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da Don Carlo » 09 nov 2024 15:41

Domani per l'ultima di Soddy mi aspetto di trovare numerosi forumisti!!

scat
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Re: Rheingold alla Scala, bye bye Thielemann arrivano Simone Young e Soddy

Messaggio da scat » 09 nov 2024 16:38

UltrasFolgoreVerano ha scritto:
09 nov 2024 01:47
scat ha scritto:
06 nov 2024 07:57
Perdonate l'ot, ma non sforo di molto: il Ring di Copenhagen (dir. Michael Schønwandt, reg. Kasper Bech Holten) è così imperdibile come leggo in giro?
Ora mi affido solo ai Ring trasmessi in streaming. Di questo Ring danese, che non mi sembra sia passato sui canali Medici o Mezzo, non mi attirava il fatto che fosse costellato di nomi sconosciuti. Poi per carità, ci possono riservare anche sorprese neh …

Nel frattempo nessuno del forum l’ha visto? Commenti?

Comunque il Ring con la regia di Kupfer, nonostante la presenza di Barenboim, è un must grazie anche ad un cast eccellente, su tutti il mio amatissimo e mai tanto idolatrato Tomlinson. Caro scat basta ed avanza! :wink:
Eh lo so, ma quello che mi piglia nei confronti del Ring è una smania un pizzicore un solletico un tormento, per cui capita che non mi accontenti più di riascoltare (invero con l'orecchio maggiormente teso alla direzione d'orchestra che ai cantanti: sono assolutamente meno vociomane di tutti voi qua dentro, è per quello che spesso mi limito a leggervi, sempre con delizia) e riguardare quello che ho già, ma son preda di un'avidità degna di Alberich che posso placare solo accumulando nuove registrazioni, in questo caso non per brama di un possesso fine a se stesso: anzi trovo che ogni nuova messinscena sia come il riformularsi di un'ulteriore dimensione parallela a cui si accede certo già edotti, perché ormai col tempo lo spartito lo si è introiettato, ma con una sempre vivida aspettativa di confrontarsi con interpretazioni mai udite e viste prima, sperando che la sensibilità e la concezione e la visionarietà siano all'altezza della ardita impresa. Per esempio, non è uscita alcuna testimonianza della regia di Robert Carsen e, anche leggendo quel che ne scrive Elvio Giudici, ciò m'accora.
Comunque stamattina nel momento in cui facevo manovra per parcheggiare la macchina in centro città, dopo dieci minuti di ricerca smadonnante, mi sono reso conto che avevo di botto intonato il TÀN-TA-TA-TA-TÀAAN che gli ottoni ribattono pletorici mentre i noncuranti Asi ascendono al Valhalla.

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