ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

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daphnis
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ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da daphnis » 09 ago 2024 01:57

Il titolo vi dice tutto, è stato un trionfo totale, ed entusiasta, per direzione, cast e regia. Meritatissimo.
Proprio per questo, prima di passare alla valanga di bellezze per le quali vi straconsigliamo la ripresa pesarese dell'Equivoco Stravagante, ci leviamo, mi levo, il solo dente dolorante, come si dice via il dente via il dolore.
L'Orchestra Filarmonica Rossini si è strenuamente impegnata ma appare, per concezione, il vecchio tipico complesso italiano secondo uno schema rispetto al quale, per fortuna, un po' tutte le migliori orchestre nazionali hanno fatto il sospirato passo in avanti. Ovvero: archi morbidamente italiani, duttili, ricettivi anche in acrobazia rossiniana. Legni idem. Percussioni di valore. Ma... non pervenuti gli ottoni; nessuno si scandalizza se un corno, delicato strumento, scrocchia. Ma, se ogni entrata dei corni è un'avventura nel panico, siamo al vecchio limite (la Scala ha risolto solo in tempi recenti, da gestione Pereira a Meyer a Chailly che ha fatto un gran lavoro anche in tal senso). Ed è un peccato che, senza colpa, una formidabile direzione e tutto un esito meraviglioso debbano farne i conti. Per cui c'è solo da dire, il ROF e l'orchestra stessa provvedano alla lacuna.

Fine della breve geremiade, passiamo alla gioia. Se avete deciso di venire a Pesaro per Ermione, come tutti noi, non perdete la ripresa dell'Esito Stravagante, è un ascolto-visione letteralmente travolgente, il ROF ha azzeccato tre quattro scelte decisive: spostare la già magnifica regia-messa in scena del duo franco-belga Caurier-Leiser dalla Vitifrigo al teatro a palchi Rossini: la poesia umoristica intelligente da successori moderni, in materia di Rossini comico, di Ponnelle, ne esce letteralmente esaltata, è un godimento di comicità demenziale-intelligente che si vorrebbe non avesse fine.
Un capolavoro scenico, che riceve irresistibile ulteriore propulsione comico-teatral-musicale dalla seconda scelta vincente: Michele Spotti sul podio, ovvero il più travolgente, sorridente, stratalentuoso direttore della generazione italiana intorno ai 30 anni (Bisatti, secondo me, ne segna altrettanto l'angolazione più intellettuale. E' benissimo che ce ne siano due, differenti, come loro, e ce ne siano diversi altri: da Sini che ho appena ascoltato a Ceretta che attendo di ascoltare. La direzione d'orchestra in Italia gode di ottima salute giovane, ed e' un continuum con le generazioni immediatamente precedenti.
Non ho dubbi nel dire che, da Claudio Abbado in poi, non avevo ascoltato i concertati vertiginosi del Rossini comico portati al grado di meravigliosa elettricità demenziale cui Spotti attinge. Non solo, sa essere tenero, lirico, avvolgente. E, vivaddio, sorride mentre dirige, si diverte e diverte, applaude i numeri dei cantanti. Ma che bello, che gioia rossiniana! Esuberante in alcune sonorità nel teatro raccolto? Ma bene che sia, a 30 anni si è così, lasciamo che i giovani esprimano freschezza e gioventù! E' il bello di essere giovani e spericolati. Ragazzi, ricordo perfettamente i decibel di Claudio Abbado trentacinque-quarantenne, in particolare, alla Scala, una Consacrazione della Casa di Beethoven grandiosa ma nella quale temetti il crollo del lampadario! Poi, è stato Claudio Abbado... Quindi, fantastica la direzione di Spotti, irresistibile di vis comica ed intenerimenti. E' stato accolto, al rientro in sala dopo l'intervallo e poi alla fine da un vero trionfo. Prevedo un futuro di trasferte a Marsiglia, dove è stabile, scelta di vita giusta per avere un teatro e crescere e maturare nello studio un talento iperbolico.
Terza scelta vincente, ma potrebbe anche essere la prima, nell'ordine: un gigantesco Nicola Alaimo nel ruolo-motore di Gamberotto. Monumento vivente all'arte scenico-vocale di esprimere questo repertorio, in pazzesca potenza di "canna vocale" prestata alla duttilità, allo houmour, al paradosso del canto rossiniano, più un uso magistrale della propria fisicità. Esito, appunto, gigantesco, direi davvero storico, nel senso di tutta la miglior tradizione italiana di questi ruoli, portata a modernità.
Tutta la compagnia di canto è solidissimamente rossiniana, con una rivelazione: il Buralicchio sontuoso fra canto e scena, di Carles Pachon, che addirittura stupisce nello scioglilingua rossiniano dell'ultimo vertiginoso concertato, fra i diversi dell'opera. Ma Maria Barakova-Ernestina, anche se non è la voce contraltile che la musica chiamerebbe, trabocca di personalità vocale e scenica. E Pietro Adaini, Ermanno, si dà, in forza espressiva, fino ai suoi, eccellenti, limiti, disegnando un personaggio trepido ed emozionato ed emozionante nelle acrobazie amorose. E Matteo Macchioni e Patricia Calvache tengono il punto vocale e scenico di Frontino e Rosalia.

Il tutto in una messa in scena di stile, arguzia, perfetta cultura dell'umorismo rossiniano: basterebbe dire come viene condotto il gioco maschile e femminile, o - in due sere di Festival - confrontare le inani e inutili camerierine di Grinda in Bianca e Falliero, con la formidabile squadra di camerieri, e poi militari, della coppia registica (e bravo il Coro Teatro della Fortuna).

Con, a base di questo gioiello del Rossini comico-demenziale, il rapporto fra la musica e l'irresistibile vocabolario scenico di Gaetano Gasbarri, che avrà pure raccolto gli strali della censura del tempo (e ben si comprende!) ma è letteralmente irresistibile in un oggi, in fondo e per molti versi, ancora bacchettone, sui medesimi argomenti. Al cast, Alaimo in testa, anche il merito di non farcene perdere una sola parola.

Poichè proprio ultimamente discutevamo delle "prime" e delle repliche delle opere e relativa valutazione, vi dico che, per necessità sono andato alla prima di questo Equivoco, ma che ora vorrei riascoltarlo, oliato ad hoc, in una delle repliche. Voi, se potete, andateci assolutamente.


marco vizzardelli
Ultima modifica di daphnis il 09 ago 2024 13:21, modificato 7 volte in totale.



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WRossini
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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da WRossini » 09 ago 2024 08:35

Grazie Per l’ottima recensione. L’avevo vista nel 2019 e mi era piaciuta molto. Non vedo l’ora di rivederla.
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Merlin
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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da Merlin » 09 ago 2024 18:11

Come mi mancano gli agosto pesaresi :(
Hai parlato di Alaimo come motore: me lo ricordo nella medesimo ruolo di motore scenico ormai una decina di anni fa ne “La gazzetta”

daphnis
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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da daphnis » 10 ago 2024 12:34

Una grandiosa prova d'interprete

marco vizzardelli

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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da daphnis » 12 ago 2024 23:46

Buonissima la seconda de L'Equivoco.
Come immaginavo, nelle mani di un direttore di razza quale il giovane Spotti tutta la parte musicale si distende, si fluidifica e si arricchisce di ombreggiature nei passi piu' teneri e lirici, ferma restando la straordinaria propulsivita' dei concertati e dei crescendo. In particolare Spotti gioca di fioretto nel grande concertato atto 2, ora allegerito e guizzante in orchestra e nelle ottime voci fra le quali giganteggia Alaimo. La regia deliziosa completa una meravigliosa serata d'opera


marco vizzardelli

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paperino
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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da paperino » 13 ago 2024 17:50

WRossini ha scritto:
09 ago 2024 08:35
Grazie Per l’ottima recensione. L’avevo vista nel 2019 e mi era piaciuta molto. Non vedo l’ora di rivederla.
Anch'io l'avevo vista nel 2019. Uno spettacolo delizioso che rivedrò con piacere all'ultima recita.
La conversazione languiva, come sempre d'altronde quando si parla bene di qualcuno (Laclos/Poli).

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Martino Badoéro di Sanval
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Re: ROF 2024. Spotti più Alaimo travolgenti, regia perfetta, L'Equivoco è... volante!

Messaggio da Martino Badoéro di Sanval » 17 ago 2024 08:16

Visto ieri, piegato in due dalle risate e ampiamente soddisfatto sotto molti punti di vista (soprattutto per la direzione e la protagonista).
L'ho trovata un'opera molto precoce per Rossini, con un libretto (a parte i doppi sensi sublimi) che è qualcosa di geniale e davvero avanti per l'epoca.
Meno Barbieri in scena e più Equivoci, per favore!
Non posso credere che un fatto del genere sia accaduto in un posto così tranquillo come Cabot Cove...

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