All’ultima recita si sente il lavoro oliato tra Muti e l’orchestra, da cui sprigionano precisione ritmica e smalto ignoti a questa compagine. La musica è effusa di tepore crepuscolare, di una malinconia che si fa dramma ma non violento nelle pagine più cupe. Molto bene il gioco di dinamiche, con diverse arie accompagnate in pianissimo di eleganza apollinea. Memorabili in tal senso ‘Dalla sua pace’ e ‘Mi tradì quell’alma ingrata’. Rispetto alle sue letture del titolo a Milano e Ravenna, l’elettricità di allora si è fatta più riflessiva e direi distaccata. Tali scelte stilistiche, inappuntabili e possibili solo per la lunga esperienza di Muti in Mozart; presentano un altro lato della medaglia: c’è più testa che cuore, e in alcuni punti come la parte centrale del primo atto e l’inizio del secondo si insinua la noia.
Tra le voci spicca nettamente l’Elvira di Mariangela Sicilia: bravissima per caratterizzazione delle anime nevrotica e dolente del personaggio, vocalmente a suo agio tanto nei centri quanto nei salti di tessitura. Apprezzata anche la giovanissima Francesca Di Sauro, una Zerlina con voce tonda e musicalità naturale. Notevole il cameo di Zanellato come Commendatore. Gli altri solisti hanno zoppicato: Micheletti nel ruolo del titolo canta nonostante un’indisposizione che ne rende il timbro legnoso, Luongo è un po’ monotono nella caratterizzazione ed è un problema per Leporello, Sala fatica con l’intonazione nella scrittura di Ottavio, la Wagner è una Anna pigolante.
Allestimento di Chiara Muti grigio in tutti i sensi, con trovate di costumi e movimenti al limite dell’avanspettacolo. Si riprende leggermente nel finale secondo, ma non basta a riscattare uno spettacolo che lascia il tempo che trova.
Successo caloroso al termine per le due brave protagoniste come per Muti.
Don Giovanni al Regio di Torino
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- Iscritto il: 17 mag 2014 10:01
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Si insinua la noia.
Come quasi sempre da....facciamo gli ultimi quindici anni anche un po' di più. E mi chiedo umanamente il perche'. Da uno che era il fuoco fatto direttore. Direte: gli anni, succede a tanti. No, e' diverso. Qui - al di là della tecnica musicale indiscutibile - c'e' la musica di un uomo psicologicamente annoiato che trova "vita" (insomma ...) nelle continue interviste-proclami-celebrazioni rilasciati ai devoti ma che, in questo come in musica, si lascia annegare nella noia, come distaccato da ogni passione. E allora, non e' più Don Giovanni. Non son più tante altre cose. Una e' rimasta, sia pur "elefantizzata" nel suono rispetto agli anni passati: Cavalleria Rusticana, formidabile anche nell'ultima rilettura americana. E' come se ci si specchiasse. E credo ne sia il massimo interprete di sempre. Ma...temo che la chiave di lettura sia proprio lì. Lo specchio. Se così non fosse, smetterebbe di farsi intervistare una volta al mese dal fido Cappelli (sempre la stessa intervista, fotocopia della precedente) e inizierebbe, ad 80 anni, a godere la vita e la carriera senza bisogno di ansie da primato, di antagonismi da eterno Turiddu, di "celebranti" compiacenti in cui trovare certezze.
Temo non accadra'.
marco vizzardelli
Come quasi sempre da....facciamo gli ultimi quindici anni anche un po' di più. E mi chiedo umanamente il perche'. Da uno che era il fuoco fatto direttore. Direte: gli anni, succede a tanti. No, e' diverso. Qui - al di là della tecnica musicale indiscutibile - c'e' la musica di un uomo psicologicamente annoiato che trova "vita" (insomma ...) nelle continue interviste-proclami-celebrazioni rilasciati ai devoti ma che, in questo come in musica, si lascia annegare nella noia, come distaccato da ogni passione. E allora, non e' più Don Giovanni. Non son più tante altre cose. Una e' rimasta, sia pur "elefantizzata" nel suono rispetto agli anni passati: Cavalleria Rusticana, formidabile anche nell'ultima rilettura americana. E' come se ci si specchiasse. E credo ne sia il massimo interprete di sempre. Ma...temo che la chiave di lettura sia proprio lì. Lo specchio. Se così non fosse, smetterebbe di farsi intervistare una volta al mese dal fido Cappelli (sempre la stessa intervista, fotocopia della precedente) e inizierebbe, ad 80 anni, a godere la vita e la carriera senza bisogno di ansie da primato, di antagonismi da eterno Turiddu, di "celebranti" compiacenti in cui trovare certezze.
Temo non accadra'.
marco vizzardelli
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- Iscritto il: 20 set 2021 15:07
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Abbiamo visto e ascoltato un don Giovanni diverso forse, a meno che tra la prima e le repliche successive Muti non si sia (comprensibilmente) stancato. Ma dire che non era un don Giovanni, che era noioso… perbacco! capisco le antipatie, ma un po’ di onestà intellettuale!!! Ho sentito negli ultimi anni da direttori ben più giovani di Muti dei don Giovanni quelli sì davvero noiosi se non proprio brutti (Scala quest’anno, TOR tre anni fa).
Il resto dei commenti sono più da forum di parapsicologia, vogliate perdonarmi se non mi interessano.
Cordialità .;:!?
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- Iscritto il: 03 gen 2016 18:24
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Quanto scrive daphnis è la pura verità. Ero presente in sala alla prima. Non sono nemmeno rimasto agli applauso finali. Poi se certa stampa vuole osannare la divinità....faccino loro
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Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Credo che le antipatie influenzino molto i giudizi anche se un certo ripiegamento crepuscolare di Muti è innegabile. Io l'ho amato e apprezzato quando era ruspante e barricadero ma anche qui, dellle due l'una, i suoi detrattori gli imputavano un eccesso di foga e un ritmo indiavolato che andavano a detrimento dei cantanti. Mi viene da dire che ora dovrebbero essere contenti di un approccio più morbido e controllato. Tutto ciò al netto degli atteggiamenti del personaggio, a volte veramente indisponenti.
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- Iscritto il: 20 set 2021 15:07
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Abbiamo gusti diversi ero presente anch’io alla prima, mi è piaciuta molto la direzione e non mi sono affatto annoiato.
Ho assaporato la ricerca dell’essenza propria dei grandi quando invecchiano bene.
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- Iscritto il: 14 nov 2022 21:04
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Anche se non sono d'accordo proprio su tutto, volevo ringraziare davvero marco_ per il suo post perché ha analizzato con argomentazioni comprensibili, puntuali e concrete la rappresentazione vista al Regio. Questo è il forum che mi piace leggere.
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- Iscritto il: 25 feb 2022 14:11
Re: Don Giovanni al Regio di Torino
Buongiorno Rossiniana. Senza nessuna polemica e pretesa di avere ragione. Questo suo dare patenti di chiarezza agli interventi sul blog mi pare un poco stucchevole. Ognuno dice la sua a seconda delle proprie conoscenze, esperienze e vissuto. Se poi lei reputa che molti interventi siano astrusi e poco chiari sono sinceramente dispiaciuto. Io trovo che, al netto di alcuni post fuori luogo, sia un forum molto vivo e accattivante. La invito a consultare altri blog, quelli sì incomprensibili, e a notare le differenze.Rossiniana ha scritto: ↑28 nov 2022 21:31Anche se non sono d'accordo proprio su tutto, volevo ringraziare davvero marco_ per il suo post perché ha analizzato con argomentazioni comprensibili, puntuali e concrete la rappresentazione vista al Regio. Questo è il forum che mi piace leggere.