Tavola Rotonda con Azio Corghi, Cristina Zavalloni, Nicola Sani e Sandro Cappelletto | |
Omaggio ad Azio Corghi | |
Programma | |
Azio Corghi | ...Ite bellu!, rondeau per soprano e archi (2003) |
Filigrane bachiane per pianoforte e archi (2009) | |
…fero dolore, cantata drammatica ispirata al Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi (1993) | |
Soprano | Laura Catrani |
Oboe d'amore | Paolo Grazia |
Pianoforte | Maurizio Baglini |
Ensemble Zipangu del Teatro Comunale di Bologna | |
Direttore | Fabio Sperandio |
Bologna Modern, Festival per le musiche contemporanee alla sua seconda edizione quest’anno, chiude il ciclo di concerti programmati dal Teatro Comunale e dall’Associazione Musica Insieme, augurando il Buon compleanno a uno dei principali musicisti oggi viventi, il fresco ottuagenario Azio Corghi.
L’omaggio, come spesso accade a soggetto vivo, vegeto, e irriducibile militante, diviene, nella prima parte della serata, l’offerta dello stesso Corghi al suo pubblico, accorso a un incontro definito “tavola rotonda” ma in realtà concretizzatasi in quattro sedie sul palcoscenico a ospitare esclusivamente gli intervistatori Nicola Sani, Cristina Zavalloni e Sandro Cappelleto ed escludendo completamente il pubblico.
Finito il suo racconto, Azio Corghi rimane protagonista assoluto nell’esecuzione di tre brani scelti dal suo vasto repertorio che abbracciano un arco temporale che va dal 1993 al 2009.
Del 2003 il primo brano eseguito “…Ite bellu!, Rondeau per soprano e archi”, su testo dal Canzoniere italiano di P.P. Pasolini. Di sei anni prima le Filigrane bachiane amplificano i versi sardi pasoliniani appena ascoltati con un frammento musicale che si accorda perfettamente agli Studi sullo stile di Bach dello stesso Pasolini. Al pianoforte Maurizio Baglini, cui venne dedicato il brano nel momento della sua pubblicazione.
La chiusura del concerto è invece affidata a “fero dolore, cantata drammatica dal pianto della Madonna sopra il Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi, per voce femminile, oboe d’amore, percussioni, archi” che salda così il debito che tutti abbiamo verso il 450° anniversario della nascita di Monteverdi.
Fini esecutori di un’esegesi della musica di Corghi, i componenti dell’Ensemble Zipangu del Teatro Comunale di Bologna, fra i quali si segnalano gli esemplari contributi del primo violino Silvia Mandolini, concreta e sensibile; dell’oboista Paolo Grazia, virtuoso dello strumento; del contrabbassista Fabio Quaranta, raffinato interprete dal futuro molto promettente anche da solista.
Con loro Laura Catrani, soprano versatile e dall’abituale frequentazione del repertorio contemporaneo, capace di restituire con coerenza l’equilibrio melodico e sillabico alle due parti affrontate con grande sicurezza e Maurizio Baglini, pianista affermato e già interprete dell’incisione delle Filigrane bachiane per l’etichetta Decca.
Il direttore delle esecuzioni, Fabio Sperandio, ha ben sfruttato le caratteristiche dei musicisti, lasciandoli esprimere liberamente all’interno di una connessione stilistica ben riconoscibile e meritevole dell’unanime plauso tributato a lui e a tutti, solisti e ensemble. Un risultato d’eccellenza e per niente scontato, vista l’eterogeneità del programma e i diversi sentimenti espressi dalle singole composizioni.
Assenti giustificati, Pier Paolo Pasolini, autore del testo di “…Ite bellu!, Rondeau per soprano e archi”, e Josè Saramago, ideale interlocutore di Corghi durante tutta la prima parte della serata.
La recensione si riferisce allo spettacolo del 31 ottobre 2017
David Toschi