Rodolphe | Michael Spyres |
Agnès | Vannina Santoni |
La Nonne | Marion Lebègue |
Le Comte de Luddorf | Jérôme Boutillier |
Arthur | Jodie Devos |
Pierre l'Ermite | Jean Teitgen |
Le Baron del Moldaw | Luc Bertin-Hugault |
Fritz/Le Veilleur de nuit | Enguerrand de Hys |
Anna | Olivia Doray |
Arnold | Pierre Antoine-Chaumien |
Norberg | Julien Neyer |
Théobald | Vincent Eveno |
Direttore | Laurence Equilbey |
Regia | David Bobée |
Drammaturgia | David Bobée, Laurence Equilbey |
Collaborazione artistica | Corinne Meynel |
Scene | David Bobée e Aurélie Lemaignen |
Costumi | Alain Blanchot |
Luci | Stéphane Babi Aubert |
Video | José Gherrak |
Maestro del coro | Cristopher Grapperon |
Regista video | François Roussillon |
Insula Orchestra | |
Coro Accentus | |
Produzione dell'Opéra Comique in coproduzione di Insula Orchestra e Bru Zane | |
Supporto | nr. 1 DVD |
Catalogue n. | 2.110632 |
Release date | Agosto 2019 |
Etichetta | NAXOS |
Charles Gounod compose nella sua vita 13 opere delle quali solo Faust e Roméo et Juliette sono stabilmente in repertorio. La nonne sanglante presentata in questo DVD è la sua seconda opera e fu composta per l'Opéra di Parigi.
Per l'occasione Gounod scelse un libretto che in realtà era già stato scartato da molti compositori più noti di lui tra cui Verdi e Berlioz: un soggetto fantastico e gotico adattato alle scene del grand-opéra, di arduo confronto con Robert le diable di Giacomo Meyerbeer, opera tra le più famose dell’epoca saldamente in repertorio. Là vi era un diavolo, Bertram, che vuole avviare alla stessa carriera il figlio Robert, qui invece una monaca insanguinata accompagnata da morti redivivi che vuole vendicare la propria uccisione. All’origine di questa macabra vicenda c’è il racconto The Monk di Matthew Gregory Lewis, permeato da un forte spirito antireligioso completamente sparito nella versione librettistica.
La musica di Gounod risulta molto evocativa e ogni comparsa della monaca è accompagnata da ritmi inusuali, scale cromatiche, suoni di campane che restituiscono alla vicenda la sua dimensione fantastica. L’impresario dell’Opéra non badò a spese per questo allestimento, ma sappiamo che ci furono solo 11 rappresentazioni e l’opera non venne più ripresa né a Parigi né altrove. Solo nel 2008 venne messa in atto una prima “riesumazione” dell’opera i cui materiali allora frammentari furono ricostruiti con attenzione. Ne venne prodotto un doppio cd. L’anno scorso l’Opéra Comique di Parigi l'ha riproposta in collaborazione con Insula Orchestra e il Palazzetto Bru Zane. Quest'ultima istituzione sta compiendo un’opera meritoria sui compositori dell’800 francese: di Gounod ha consegnato al disco recentemente il Faust prima versione, insieme a Le tribut de Zamora e Cinq-Mars, senza contare la musica religiosa e da camera.
La registrazione dell'opera è stata effettuata il 10 e 12 giugno del 2018 è ha come pilastro centrale l’interpretazione di Michael Spyres, tenore americano in grado di risolvere brillantemente i ruoli creati per Nourrit, per Duprez e in questo caso per Louis Guéymard, il primo Henri ne Les vêpres siciliennes di Verdi. Louis Guéymard cantò anche alle prime de Le prophète, Sapho, La reine de Saba. Gounod insiste sulla vocalità del tenore per tutta l’opera e Micheal Spyres prende di petto la situazione sia con cantabili ben sfumati come l’aria Voici l’heure nel secondo atto sia con l’importante cavatina Un jour plus pur nel terzo, dove le frasi si fanno acute e arroventate: ma anche qui il tenore è capace di ammorbidire, di usare sapientemente il registro di testa con un equilibrio perfetto nel porgere le frasi. Due sono i duetti con l’amata Agnès, uno nel primo e l’altro nel quinto atto. Agnès è Vannina Santoni, soprano proveniente dal Conservatorio di Parigi, cantante dalle buone qualità vocali, con uniformità di registro e intensi acuti. Non è omaggiata di alcuna aria in tutta l’opera e anche nei duetti la figura strabordante del tenore non permette ad Agnès di diventare vera protagonista.
L’altra figura femminile è La Nonne di Marion Lebègue, mezzosoprano che ha gran parte nel secondo atto. Rodolphe pensa di sposarsi con l’amata Agnès travestita da monaca ma in realtà è proprio la monaca a presentarsi al suo cospetto e a ricevere i suoi giuramenti. Marion Lebègue ha carenze vocali e non riesce a rendere magnetica una parte così interessante. I legati hanno qualche problema e le frasi sono spesso inficiate da mancanza di precisione, a dispetto di Gounod che cerca di far risaltare la sua parte in maniera incredibile con un Intermède fantastique e una Marche des morts che raggelano il sangue. Soprattutto quest’ultima è ben riuscita con i fiati gravi, i fitti cromatismi, le campane e i timpani: un linguaggio non ancora usurato ma rinnovato dalla fantasia del compositore.
Le Comte de Luddorf è Jérôme Boutillier un baritono corretto che canta all’inizio e alla fine dell’opera. A lui è affidata l’aria Mon fils me fuit en vain proposta con un timbro non troppo scuro che, nell’introduzione dell’opera, si bilancia perfettamente con il basso Jean Teitgen, interprete di Pierre l'Ermite, personaggio sempre pronto a mettere pace tra le due famiglie rivali con le sue solenni preghiere, che rende con autorità. Il suo duetto con Rodolphe nel primo atto fa trapelare la matrice di quello de La favorite tra tenore e basso: sia Gounod che Donizetti danno più importanza alla figura del tenore quasi a creare una doppia aria nella prima parte per poi unirli nel vero e proprio duetto. Arthur è il solito paggio impersonato da un soprano, in questo caso la spigliata Jodie Devos che arreca un poco di spensieratezza ad una vicenda così cupa. I suoi couplets Un page de ma sorte sono briosi al punto giusto anche se la voce deve ancora essere rifinita. Bene le insistite cadenze all’altra sua arietta L’epoir et l’amour.
Riguardo all’edizione proposta nel DVD dobbiamo sottolineare la mancanza del grande balletto del IV atto. Gounod aveva proposto due momenti di pura danza: un valse all’inizio del III atto, che precede il coro e il duetto di Anna Fritz, un momento di spensieratezza che in questa edizione pare quasi un’allucinazione della mente di Rodophe; inoltre un grande divertissment costituito da una marche nuptiale, un pas de deux, un pas de trois, un ulteriore pas de deux e una gran finale con un valse villageoise. Di tutta questa musica da danza vengono eseguiti in questa edizione pochi scampoli riuniti all’inizio del III atto, lasciando il IV atto privo della sua componente coreografica che dava importanza alla festa di nozze. Il IV atto dura infatti nella presente edizione solo 12 minuti. Nel V atto manca un coro e chissà quanta altra musica si potrà trovare con ricerche approfondite su questa partitura. Sappiamo che Gounod aveva un carattere molto insicuro e ascoltava troppo chi gli era intorno. Le sue opere sono piene di musica che non fu mai eseguita, depennata, modificata, scomparsa.
La direzione di Laurence Equilbey ottiene ottimi colori dall’ Insula Orchestra, evocativa nei momenti fantastici, possente nei momenti guerreschi e trascinante nei numerosi ensemble del I e IV atto. La regia di David Bobée poteva essere un poco più varia. Un grigiore uniforme scandisce i cinque atti senza possibilità di redenzione. Un mondo atemporale, cupo e nero accoglie i personaggi dai quali emerge la figura bianca della monaca, messa fortemente in risalto dal regista con il suo pugnale in mano, le vene sul volto e le estese macchie di sangue. Un effetto horror voluto, che viene enfatizzato dalla comparsa delle anime dei morti, nei loro sai bianchi che accerchiano l’impaurito Rodolphe.
Il blu elettrico di Fritz e Anna spezzano solo per poco la cupezza generale e la vicenda si risolve con un lieto fine solo di facciata. Luddorf padre di Rodolphe si uccide essendo lui l’assassino della monaca. Rodolphe e Agnès possono sposarsi ma la loro felicità passa in secondo piano in confronto alla gioia della monaca che ha ricevuto vendetta.
L’edizione proposta ha la grave lacuna di non avere i sottotitoli in italiano. Ormai ci siamo abituati al fatto che l’Italia venga così trascurata, talvolta anche opere cantate in italiano non hanno i sottotitoli nella nostra lingua. Anche questa edizione propone traduzioni in giapponese e in coreano trascurando l’italiano.
Nel complesso una buona edizione di un'opera poco rappresentata nel catalogo del compositore francese. Anche se alcune componenti di questa edizione sono perfettibili la visione di questo DVD vale sicuramente la pena.
Fabio Tranchida