Dopo “Arcomachia per Quartetto”, gli otto bellissimi concerti per il piú “nobile” organico strumentale che nell’inverno-primavera 2017 hanno costituito la sfida e il nucleo della prima stagione della Società Veneziana di Concerti nella nuova sede della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, l’attività dell’associazione presieduta da Paolo Cossato è giunta ora con baldanza al terzo concerto dei dieci previsti da ottobre a fine maggio 2018 e riuniti dal motto “La Musica e il Piacere”. Con un programma integralmente vivaldiano, la sera del 18 dicembre ne è stato applaudito artefice l’Ensemble L’Opera Stravagante.
“Fondato nel 2004 sotto l’impulso del liutista Ivano Zanenghi che ne è anche il coordinatore musicale”, questo ensemble usa strumenti originali e si distingue per “la flessibilità del suo organico (da 5 a 15 musicisti) che gli permette di presentare un ampio repertorio” operistico, vocale e strumentale, con “particolare attenzione verso il patrimonio musicale prediletto, la musica veneziana e veneta tra i secoli XVII e XVIII”. In quest’occasione, al quartetto d’archi si sono aggiunti il violone e il liuto, utilizzato sia per il basso continuo, sia come solista, poi, in uno dei concerti in programma e nel congedo, l’oboe. Con essenziale economia di mezzi è stato quindi possibile riprodurre la grande versatilità timbrica del “fare musica” quotidiano d’Antonio Vivaldi.
Il programma, che evitava con attenzione pezzi troppo frequentati, è stato dedicato a tre “concerti” e a tre “sinfonie”. Il “prete rosso” era solito riservare questo secondo titolo a composizioni che, divise anch’esse in tre movimenti veloce-lento-veloce, non solo non presentano parti solistiche miranti a porre in risalto un superiore virtuosismo dell’interprete, ma mostrano una certa maggiore compattezza, contrapponendo, pur senza “svilupparli” come nel successivo “stile classico”, due blocchi tematici, trattati per lo più in modo omofonico o per movimenti paralleli, senza gli artifici di contrappunto frequenti nei concerti; piuttosto brevi, di solito, il secondo e il terzo movimento. Questo tipo di composizione si dimostrerà particolarmente adatto per introdurre spettacoli teatrali, catturando l’attenzione del pubblico ancora distratto con gesti strumentali e melodici perentori, più che con la sottigliezza del gioco strumentale. Di particolare attrattiva è apparsa la Sinfonia in re minore, n. 127 del Catalogo Ryom (nota comunque anche come “concerto”) che ha concluso il programma: tempestosa, espressiva d’affetti di timore e struggimento, ha permesso di dimostrare lo splendido accordo strumentale e la grande comunanza d’intenti ai cinque musici che Zanenghi, dal suo liuto, coordinava e spronava soprattutto con lo sguardo: Giorgio Fava e Mauro Spinazzè ai violini, Alessandra Di Vincenzo alla viola, Massimo Raccanelli al violoncello e Michele Gallo al violone.
Come solista, Raccanelli aveva sfoggiato grande sicurezza e pulizia, unita a un’incalzante tensione e a un uso molto attento del vibrato, nel Concerto in la minore RV 418, probabilmente il più noto dei pezzi in programma. E anche Zanenghi s’era perentoriamente portato alla ribalta aggiungendo, con divertita e sottile ricchezza timbrica, il ruolo di solista a quello di primus inter pares nel Concerto in re maggiore RV 93. Dopo di lui ha dato gli attacchi e uno splendido, caldo suono al Concerto in do maggiore RV 451 l’oboista Nicola Favaro, che s’è nuovamente unito agli altri nel pezzo di congedo: il venezianissimo Adagio del Concerto in re minore oggi attribuito ad Alessandro Marcello, che fu onorato da una trascrizione per clavicembalo di Bach e reso molto popolare da un film all’inizio degli anni Settanta.
Sala piena e successo intenso nel clima festevole delle ultime settimane dell’anno.
La recensione si riferisce al concerto del 18 dicembre 2017.
Ensemble L'Opera Stravagante |
|
Violini | Giorgio Fava Mauro Spinazzè |
Viola | Alezzandra Di Vincenzo |
Violoncello | Massimo Raccanelli |
Liuto | Ivano Zanenghi |
Violone | Michele Gallo |
Oboe | Nicola Favaro |
Antonio Vivaldi |
Sinfonia in do maggiore Concerto in la minore Sinfonia in sol minore Concerto in re maggiore Concerto in do maggiore Sinfonia in re minore |
Vittorio Mascherpa