Di questi tempi la pubblicazione di un libro su Wagner fa notizia. Anzi, deve far notizia, perché per certi versi si tratta di un’operazione culturale rivoluzionaria che va controcorrente e soprattutto stempera l’odore di stantio di quel grande immondezzaio che è diventata – non solo in questo campo – l’editoria italiana, in cui tra autopubblicazioni di pregio rivedibile, gente che si scrive addosso e marchette varie leggere qualcosa di realmente interessante è diventato quasi impossibile.
Perciò grande ammirazione per la Antonio Tombolini Editore [2], che con temerario sprezzo del pericolo ha investito risorse sulle capacità intellettuali e di divulgazione di Pietro Tessarin – Amministratore dei social network del Teatro La Fenice - , autore di Il mito e il sacro in Richard Wagner, volume presentato alle Sale Apollinee del teatro veneziano il 5 giugno scorso.
In sede di recensione è pressoché impossibile sintetizzare i molti e interessanti argomenti che sono affrontati nel libro, che ha innanzitutto il pregio di essere scritto in un italiano colto e raffinato senza che la lettura risulti faticosa o accidentata. La prosa di Tessarin, infatti, mantiene sempre uno stile divulgativo di alto profilo.
Wagner è sempre stato un artista controverso e sembra pleonastico ricordare qui le immani polemiche che hanno suscitato, nel corso dei secoli, le sue opere e i suoi scritti.
In questo caso l’autore si sofferma soprattutto su come Wagner abbia indagato e poi rielaborato attraverso la lente del concetto di redenzione la grande tragedia greca, con i suoi miti e i suoi archetipi, alla ricerca di una quadratura del cerchio per la concezione di Opera d’Arte totale.
La Storia ci insegna che fu proprio questo uno degli argomenti per il casus belli tra Wagner e Nietzsche. Le incomprensioni, che si trascinarono per molti anni, furono poi certificate con la pubblicazione del saggio Il caso Wagner nel 1888, quando il buon Richard già era tra i più.
Ma il teatro, la vita, guardano in avanti, l’Arte è sempre proiettata nel futuro, ed è per questo che i Grandi Artisti suscitano laceranti prese di posizione e polemiche sanguinose.
Questo volume può rappresentare, in qualche modo, una giocoforza labile traccia per orientarsi nel labirinto della grande musica e della filosofia più alta, anche grazie a una ponderata esegesi di stralci dei testi wagneriani e al bonus di un’interessantissima intervista a Quirino Principe.
Non manca neanche un’escursione a sfiorare la settima arte, nel momento che Tessarin ci svela, per così dire, il dietro le quinte della regia curata da Sergej Ejzenštejn della prima giornata del Ring, e cioè Die Walküre, avvenuta nel 1940 al Teatro Bolshoi di Mosca.
Il testo è completato da numerose note bibliografiche, spesso illuminanti, e da alcune illustrazioni.
Per ora il libro è disponibile in formato e-book, ma entro un paio di mesi sarà pronta anche la tradizionale versione cartacea. Da non perdere, soprattutto per i wagneriani fradici ma non solo.
Titolo | Il mito e il sacro in Richard Wagner |
Autore | Pietro Tessarin |
Editore | Antonio Tombolini |
Anno di pubblicazione | 2017 |
Collana | Il canto della terra |
Pagine | 238 |
ISBN | 9788893371186 |
Prezzo | 4.99 € (e-book) |
Paolo Bullo