7 Dicembre 2018 - Attila
Moderatori: il_bonazzo, Berlioz
- steccanella
- Messaggi: 3151
- Iscritto il: 14 feb 2007 18:48
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Ho assistito alla diretta TV di prologo e primo atto (poi son dovuto uscire) per cui giudizio doppiamente "parziale" (TV e metà opera), ma da quel che ho visto posso dire che:
1) regia, scene e costumi interessanti merito anche dell'ottima ripresa televisiva
2) direzione: la solita di Chailly buona ma non eccelsa e in alcuni momenti, come ultimamemente spesso gli accade, un tantino fiacca tenuto conto che Attila non è Aida o Don Carlo per cui necessiterebbe di qualche "marcia in più" in alcuni punti per decollare
3) cast: a me non piace lo stile di canto e la voce del tenore ma son gusti, buono senza punte di eccellenza il baritono e invece, stavolta, tanto di cappello ai due protagonisti e alla Scala che li ha scelti. Il basso oltre che molto bravo è anche carismatico e pure belloccio, il che non guasta e il soprano l'ho trovato strepitoso. Note gravi come non ne sentivo da tempo (parlo di ascolto TV eh non so dal vivo), in certi punti mi ha ricordato la mia amica Dimitrova e dopo una notevole entrata ha eseguito la grande romanza del primo atto in modo a mio parere superlativo, ripetendosi nel duetto con Foresto. Bello anche il concertato finale di chiusa primo atto.
In sintesi mi è parsa la migliore prima scaligera degli ultimi anni, Giovana d'arco inclusa perchè lì c'era stata una sola fuoriclasse mentre qui ce ne erano almeno due e coi tempi che corrono non è poca cosa.
1) regia, scene e costumi interessanti merito anche dell'ottima ripresa televisiva
2) direzione: la solita di Chailly buona ma non eccelsa e in alcuni momenti, come ultimamemente spesso gli accade, un tantino fiacca tenuto conto che Attila non è Aida o Don Carlo per cui necessiterebbe di qualche "marcia in più" in alcuni punti per decollare
3) cast: a me non piace lo stile di canto e la voce del tenore ma son gusti, buono senza punte di eccellenza il baritono e invece, stavolta, tanto di cappello ai due protagonisti e alla Scala che li ha scelti. Il basso oltre che molto bravo è anche carismatico e pure belloccio, il che non guasta e il soprano l'ho trovato strepitoso. Note gravi come non ne sentivo da tempo (parlo di ascolto TV eh non so dal vivo), in certi punti mi ha ricordato la mia amica Dimitrova e dopo una notevole entrata ha eseguito la grande romanza del primo atto in modo a mio parere superlativo, ripetendosi nel duetto con Foresto. Bello anche il concertato finale di chiusa primo atto.
In sintesi mi è parsa la migliore prima scaligera degli ultimi anni, Giovana d'arco inclusa perchè lì c'era stata una sola fuoriclasse mentre qui ce ne erano almeno due e coi tempi che corrono non è poca cosa.
Elfo Catalano
- paperino
- Messaggi: 16323
- Iscritto il: 25 set 2003 08:17
- Località: Firenze
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Vero. Fu il mio primo Attila. E Luchetti fu davvero bravo, come raramente l'ho sentito in seguito, anche nello stesso ruolo.
La conversazione languiva, come sempre d'altronde quando si parla bene di qualcuno (Laclos/Poli).
- UltrasFolgoreVerano
- Messaggi: 16381
- Iscritto il: 23 dic 2001 21:42
- Località: Verano Brianza (MI)
- Contatta:
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Scusa Papero, ma nulla dici su questo Attila scaligero?
- paperino
- Messaggi: 16323
- Iscritto il: 25 set 2003 08:17
- Località: Firenze
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Per adesso non l'ho visto né sentito.UltrasFolgoreVerano ha scritto: ↑08 dic 2018 14:24Scusa Papero, ma nulla dici su questo Attila scaligero?
La conversazione languiva, come sempre d'altronde quando si parla bene di qualcuno (Laclos/Poli).
-
- Messaggi: 53
- Iscritto il: 15 set 2014 18:10
- Località: Treviso
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Vista ieri sera in tv la prima di Attila, la regia di Livermore è complicata, non avevo proprio capito dai filmati iniziali la storia di Odabella da piccola, finché non ho letto poi le recensioni, e cmq la prima scena cosi cruenta con fucilazioni ed esecuzioni sommarie sono un po difficili da capire potendo leggere simultaneamente il libretto con i sottotitoli, l'ambientazione ricorda la battaglia di Stalingrado. a questo punto di modernità mi aspettavo al finale 1° che Leone incontrasse Attila arrivando con la Papamobile, penso che sarebbe stata più attinente all'epoca con cui si è voluto identificare l'opera di Verdi, cmq sia mi devo abituare a queste scelleratezze che questi registi minori impongono a tutti, e ripeto pagati profumatamente con i nostri soldi.
Considero Attila un opera minore sotto tutti gli aspetti, musicalmente molto lontana dal Verdi classico di riferimento, in una ipotetica classifica verdiana siamo attorno al 15° posto, Chailly non è più quello di una volta, e non da mai un pò di brio ne alla parte orchestrale e poco ai cantanti, anche se in questo caso più di altre volte ha dato spazio vocale ad Abdrazakov, alla Hernández e a Petean, cast piuttosto omogeneo, invece Fabio Sartori è alle prese con una parte cosi insipida e direi anche insulsa che riuscire a far meglio sia anche difficile, a buon conto tutto è filato liscio e il successo è anche meritato, troppo generosi gli applausi iniziali a Mattarella, di cui proprio non ne ho capito il senso, a meno che avesse pure lui la claque a teatro.
Considero Attila un opera minore sotto tutti gli aspetti, musicalmente molto lontana dal Verdi classico di riferimento, in una ipotetica classifica verdiana siamo attorno al 15° posto, Chailly non è più quello di una volta, e non da mai un pò di brio ne alla parte orchestrale e poco ai cantanti, anche se in questo caso più di altre volte ha dato spazio vocale ad Abdrazakov, alla Hernández e a Petean, cast piuttosto omogeneo, invece Fabio Sartori è alle prese con una parte cosi insipida e direi anche insulsa che riuscire a far meglio sia anche difficile, a buon conto tutto è filato liscio e il successo è anche meritato, troppo generosi gli applausi iniziali a Mattarella, di cui proprio non ne ho capito il senso, a meno che avesse pure lui la claque a teatro.
- massenetiana
- Messaggi: 690
- Iscritto il: 11 dic 2017 12:06
- Località: Costiera Amalfitana e zona vesuviana
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
L'intera rappresentazione è disponibile anche su YouTube.
massenetiana sfegatata
" 'A morte 'o ssaje ched'è? È una livella"
(Antonio De Curtis, 'A livella)
"Ogni napoletano è vesuviano, ogni napoletano è precario ma determinato"
(Maurizio De Giovanni)
" 'A morte 'o ssaje ched'è? È una livella"
(Antonio De Curtis, 'A livella)
"Ogni napoletano è vesuviano, ogni napoletano è precario ma determinato"
(Maurizio De Giovanni)
- karalis
- Messaggi: 533
- Iscritto il: 06 nov 2010 16:35
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Ma no, si tratta della materializzazione di un sogno che coerentemente seguiva l'affresco di Raffaello e quindi credo che l'attualizzazione, in questo caso, non avrebbe avuto alcun senso.cabaletta64 ha scritto: ↑08 dic 2018 15:21a questo punto di modernità mi aspettavo al finale 1° che Leone incontrasse Attila arrivando con la Papamobile, penso che sarebbe stata più attinente all'epoca con cui si è voluto identificare l'opera di Verdi,
-
- Messaggi: 1958
- Iscritto il: 19 dic 2002 19:22
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Una schidionata di bischerate.cabaletta64 ha scritto: ↑08 dic 2018 15:21Vista ieri sera in tv la prima di Attila, la regia di Livermore è complicata, non avevo proprio capito dai filmati iniziali la storia di Odabella da piccola, finché non ho letto poi le recensioni, e cmq la prima scena cosi cruenta con fucilazioni ed esecuzioni sommarie sono un po difficili da capire potendo leggere simultaneamente il libretto con i sottotitoli, l'ambientazione ricorda la battaglia di Stalingrado. a questo punto di modernità mi aspettavo al finale 1° che Leone incontrasse Attila arrivando con la Papamobile, penso che sarebbe stata più attinente all'epoca con cui si è voluto identificare l'opera di Verdi, cmq sia mi devo abituare a queste scelleratezze che questi registi minori impongono a tutti, e ripeto pagati profumatamente con i nostri soldi.
Considero Attila un opera minore sotto tutti gli aspetti, musicalmente molto lontana dal Verdi classico di riferimento, in una ipotetica classifica verdiana siamo attorno al 15° posto, Chailly non è più quello di una volta, e non da mai un pò di brio ne alla parte orchestrale e poco ai cantanti, anche se in questo caso più di altre volte ha dato spazio vocale ad Abdrazakov, alla Hernández e a Petean, cast piuttosto omogeneo, invece Fabio Sartori è alle prese con una parte cosi insipida e direi anche insulsa che riuscire a far meglio sia anche difficile, a buon conto tutto è filato liscio e il successo è anche meritato, troppo generosi gli applausi iniziali a Mattarella, di cui proprio non ne ho capito il senso, a meno che avesse pure lui la claque a teatro.

-
- Messaggi: 370
- Iscritto il: 06 mag 2017 21:03
Re: 7 Dicembre 2018 - Attila
Per quello che ho ascoltato per radio, sono abbastanza d'accordo con cabaletta.ugo54 ha scritto: ↑08 dic 2018 22:25Una schidionata di bischerate.cabaletta64 ha scritto: ↑08 dic 2018 15:21Vista ieri sera in tv la prima di Attila, la regia di Livermore è complicata, non avevo proprio capito dai filmati iniziali la storia di Odabella da piccola, finché non ho letto poi le recensioni, e cmq la prima scena cosi cruenta con fucilazioni ed esecuzioni sommarie sono un po difficili da capire potendo leggere simultaneamente il libretto con i sottotitoli, l'ambientazione ricorda la battaglia di Stalingrado. a questo punto di modernità mi aspettavo al finale 1° che Leone incontrasse Attila arrivando con la Papamobile, penso che sarebbe stata più attinente all'epoca con cui si è voluto identificare l'opera di Verdi, cmq sia mi devo abituare a queste scelleratezze che questi registi minori impongono a tutti, e ripeto pagati profumatamente con i nostri soldi.
Considero Attila un opera minore sotto tutti gli aspetti, musicalmente molto lontana dal Verdi classico di riferimento, in una ipotetica classifica verdiana siamo attorno al 15° posto, Chailly non è più quello di una volta, e non da mai un pò di brio ne alla parte orchestrale e poco ai cantanti, anche se in questo caso più di altre volte ha dato spazio vocale ad Abdrazakov, alla Hernández e a Petean, cast piuttosto omogeneo, invece Fabio Sartori è alle prese con una parte cosi insipida e direi anche insulsa che riuscire a far meglio sia anche difficile, a buon conto tutto è filato liscio e il successo è anche meritato, troppo generosi gli applausi iniziali a Mattarella, di cui proprio non ne ho capito il senso, a meno che avesse pure lui la claque a teatro.![]()