È sempre difficile trovare le parole giuste nel momento in cui un grande protagonista della lirica ci lascia per sempre. Nel caso di Magda Olivero, forse, è ancora più difficile del solito perché non se ne va solo l'Artista ma anche e soprattutto la testimonianza di una civiltà artistica di cui oggi qualche volta si sente la mancanza. Una civiltà fatta di modestia, di coscienza delle proprie qualità e più ancora dei propri limiti.
Nel 2010, in occasione del compimento dei suoi 100 anni, Magda Olivero concesse a OperaClick una lunga intervista (a cura di Emanuele Amoroso, coadiuvato da Chiara Agazzi e Gianfranco Amoroso) che ora vi riproproniamo. A seguire la biografia dell'artista firmata da Fabio Bardelli.
Grazie Magda.
Maria Maddalena Olivero, per tutti Magda, nasce a Saluzzo il 25 marzo 1910. Ben presto la famiglia (il padre era un magistrato) si trasferisce a Torino ed è qui che la Olivero vive gli anni della giovinezza, diplomandosi in pianoforte al Conservatorio, studiando anche composizione con Giorgio Federico Ghedini e canto con Luigi Gerussi. Già molto precocemente, fin da bambina, comincia a rivelare segni di una certa personalità artistica, esibendosi in recite parrocchiali o in serate per amici.
Invece il suo debutto assoluto professionale avviene in una trasmissione radiofonica, con l'esecuzione de I misteri dolorosi di Nino Cattozzo il 2 dicembre 1932. Seguono concerti e particine secondarie in varie opere, finché il 31ottobre 1933 debutta in teatro in una parte importante anche se non protagonistica, Lauretta nel Gianni Schicchi al Teatro Vittorio Emanuele di Torino, in una edizione di assoluto rispetto che aveva come interprete principale Luigi Montesanto e diretta da Franco Capuana.
Il 26 dicembre dello stesso anno debutta alla Scala nella parte di Anna nel Nabucco in uno spettacolo con un cast importante, diretto da Vittorio Gui e con Gina Cigna, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero. Poco dopo, nel gennaio dell'anno successivo, è Ines nella Favorita, sempre alla Scala, con Ebe Stignani, Aureliano Pertile, direttore Gabriele Santini. Nel 1934, per l'EIAR di Torino, inizia la lunga serie delle prime esecuzioni assolute di opere contemporanee che una parte così importante ed essenziale avranno nel corso di tutta la carriera della cantante: la prima fu Il mercante e l'avvocato di Armando La Rosa Parodi, diretta dall'autore.
Successivamente Magda Olivero amplia il suo repertorio debuttando come Nannetta nel Falstaff, Gilda nel Rigoletto e Micaela in Carmen, ed iniziando a girare la provincia italiana in piccoli teatri, anche con la famosa compagnia di giro "Carro di Tespi", creata per poter rappresentare opere liriche anche in città e cittadine sprovviste di strutture adeguate. Nel corso del 1936 debutta come Cio-Cio-San nella Madama Butterfly, Mimì nella Bohéme e Manon in una produzione dell'EIAR di Torino dell'omonima opera di Massenet, personaggio quest'ultimo che porterà sulle scene l'anno successivo avendo come partner Beniamino Gigli.
Risalgono invece al 1938 i primi incontri con i personaggi di Liù nella Turandot, Manon Lescaut nell'omonima opera di Puccini e Violetta nella Traviata, debuttando nei ruoli rispettivamente a Prato, Brescia e Reggio Emilia.
Il repertorio della Olivero in questi anni si sviluppa soprattutto lungo la direttrice dei compositori contemporanei, del Verismo e della Giovane Scuola, ma non senza curiose deviazioni in ambiti apparentemente non suoi, come Monteverdi, Strauss (Sofia nel Cavaliere della rosa) e Wagner (Elsa nel Lohengrin).
Nel 1939 debutta come Suzel nell'Amico Fritz, come Margherita nel Mefistofele e infine come Adriana Leucouvreur, ruolo che tanta importanza assume durante la sua carriera e soprattutto nella sua seconda parte, quando diverrà addirittura l'occasione del suo rientro sulle scene, quasi un "secondo debutto", nel segno di uno dei personaggi che hanno più caratterizzato il suo repertorio. La prima parte della carriera della Olivero si interrompe infatti nel 1941, per una decisione strettamente personale in seguito al matrimonio.
Nel 1951 torna di nuovo a calcare le scene, prima con Bohéme e poi con Adriana Lecouvreur a Brescia, anche a seguito delle insistenti pressioni dell'autore Francesco Cilea che vedeva nella Olivero la sua interprete ideale dell'attrice francese. Allo stesso anno risale il debutto in Iris, al 1953 quello in Fedora, ed abbastanza tardi, addirittura al 1957, quello in Tosca, nel corso di una trasmissione della RAI di Milano, personaggio quest'ultimo che sarà secondo il parere unanime uno dei più completi ed essenziali fra quelli che hanno caratterizzato la sua carriera di interprete.
Magda Olivero ha continuato a cantare se pur sporadicamente fino a metà degli anni Ottanta e saltuariamente a Solda, ridente località ove possedeva una casa. Ha inoltre insegnato e fatto parte di giurie di numerosi concorsi lirici.
È scomparsa a Milano l' 8 settembre 2014.
Redazione OperaClick